Mese: Giugno 2019

La Sibilla Aspromontana. Leggenda o verità?

Le manifestazioni nel cielo, ​ così come quelle sulla terra, ci danno segni. Cielo e terra mandano segni univoci, ognuno per proprio conto, ma non indipendentemente, perché cielo e terra sono interconnessi. Un segno cattivo in cielo, è anche cattivo in terra; un segno cattivo in terra, è anche cattivo in cielo.” ( Da una tavoletta di Scuola teologica di Babilonia ) Uno schianto improvviso distolse la sua attenzione, mentre era intenta a pestare dentro il piccolo mortaio di pietra le erbe raccolte in mattinata nella piccola piana sottostante. Sibilla abbandonò il lavoro. Si avvicinò sul bordo della grotta che dava sullo strapiombo e sbirciò fuori. Un grosso torello si era inerpicato chissà come lungo l’erta salita. Questa portava a quella che un tempo fu una torre del suo castello. Adesso era soltanto un’aspra ed alta pietra che proteggeva l’ingresso di quel che rimaneva del suo maniero. Il bovino apparteneva di sicuro alle mandrie dei Potamiòti che avevano eletto a loro territorio i pascoli impervi della Montagna Bianca. Poco probabile invece, che appartenesse ai Panduriòti, loro non si spingevano quasi mai oltre la Grande Pietra. Rispettavano il confine invisibile che dai vecchi Tempi delimitava il territorio che a lei apparteneva.

Gli animali ormai erano diventati i soli esseri viventi che le tenevano compagnia tra quelle forre abbandonate molti secoli addietro dagli Uomini. Lei viveva lì da diversi millenni oramai, aveva assistito allo scorrere inesorabile del Tempo e degli eventi che si erano consumati tra quelle montagne. Ricordava ancora il suono delle voci degli Umani distribuiti su quel territorio selvatico quando era ancora la loro casa. Era vecchia Sibilla. La più piccola delle Sette Figlie di Lámia, una delle ultime rimaste ancora in vita. Delle altre non ne aveva saputo più niente, tranne di Scilla. Scilla viveva nascosta su un’altra montagna sul mare, di fronte all’isola dei Sicáni. Nascosta dentro una grotta da Lámia per sottrarla all’ira di Era. Era aveva già ucciso le altre sorelle. Scilla Urlava, lo malediceva quel mare ogni volta che vi s’immergeva e sfogava la sua rabbia contro gli incolpevoli e ignari marinai che vi si avventuravano. Erano rimasti in pochi i figli dei vecchi Numi che avevano abbandonato quella Dimensione, lasciando i semidei rimasti in balìa dei nuovi Dei che avevano preso il loro posto. Il loro Potere era cresciuto grazie agli Umani che avevano dimenticato così presto i loro Creatori. Avevano distrutto i vecchi Templi e dimenticato gli antichi riti, le consuetudini nate con loro. Nei secoli passati gli stessi umani le avevano fatto non poche visite. Desideravano ottenere responsi su quanto sarebbe avvenuto nelle loro brevi ed insignificanti vite. Attendevano che le nebbie del tempo squarciassero il velo mostrassero attraverso lei il Passato e il Futuro. Poche volte avevano capito. Poche volte le frasi che diceva erano state di facile comprensione, ma quelle poche volte gli eventi da lei vaticinati si erano rivelati terribilmente precisi. Arrivavano carichi di doni e di speranza, molto spesso accompagnati dal terrore che lei suscitava nei loro fragili e piccoli cuori, certi che avrebbero avuto dall’Oracolo la loro chiave del Mistero. Da quasi un millennio però, non riceveva più quelle visite. Un nuovo e potente Dio aveva occupato il cuore e le menti di quella gente. Li aveva spinti lontano da quei boschi, dai quei luoghi nascosti dove resistevano pochi e fievoli bagliori dei Tempi Antichi. Erano fuggiti via da quelle aspre montagne dove una volta volteggiavano le grandi aquile e i terribili grifoni, dove erano rimaste solo poche rovine, ultimi segni delle loro presenze. Di uno di loro, l’ultimo che era venuto, conservava il ricordo chiaro e netto, anche a distanza dei molti secoli trascorsi. Era arrivato sopra un grande cavallo nero, coperto da una veste di metallo che doveva servire a proteggerlo dagli attacchi dei nemici. Sudava copiosamente sotto i raggi roventi di Elios, in quella primavera inoltrata che aveva assunto da alcuni giorni le temperature torride dell’estate.

Lei invece aveva appena fatto in tempo a mutare aspetto. Si era trasformata in una capra dalle ampie corna, forma che utilizzava sempre, soprattutto per l’agilità e la velocità che le conferiva quello stato. Si mise a seguire il cavaliere fino alla Fonte nascosta. L’uomo sembrava conoscere bene il luogo, così sembrava dal passo spedito e sicuro con il quale si avvicinava al piccolo laghetto che raccoglieva le acque cristalline. Era ancora presto per trovarci le piccole Naráde e i Tritoni intenti a giocare lungo il ruscelletto che scompariva con piccoli salti nel vallone sottostante della fontana. Sibilla in veste caprina si inerpicò tra i fitti cespugli di erica, cercando di non dar nell’occhio allo straniero e in attesa di capire chi fosse. Dopo averlo osservato bere avidamente l’acqua che scendeva incanalata dentro una “ceramìda” lo vide dirigersi alla destra della fonte. Egli aveva individuato come se lo conoscesse da sempre il vecchio sentiero che da moltissimi anni nessuno aveva più percorso. Quello che portava a ciò che era rimasto del rudere in pietra della casa del Vecchio Pàpas che lo aveva abitato per qualche tempo diversi secoli addietro. « Ecco svelato l’arcano!» Pensò Sibilla nel vedere il giovane avvicinarsi alla pietra dove il vecchio aveva conficcato un pezzo di metallo. Era simile ad una spada con l’elsa in alto, lavorata con cerchi che terminavano in un semicerchio rovesciato che assomigliava ad una impugnatura. Lo vide unire le mani come aveva visto più volte fare al Vecchio Pàpas e lo sentì pronunciare le stesse parole che aveva sentito da lui. Parole strane, arcane, intrise di un mistero che lei non era mai riuscita a decifrare. Non aveva mai avuto potere sul Vecchio. In verità, davanti a lui perdeva il potere che le permetteva di trasformarsi. Le si rivelava per come era, una vecchia, molto avanti con gli anni che ogni tanto andava alla fonte per prendere dell’acqua. Lui le aveva detto di chiamarsi Silvestro, di essere un Pápas, un sacerdote del nuovo Dio. Le aveva raccontato che era fuggito dalla persecuzione di un Re potente che voleva ucciderlo. Ma anche il Pàpas aveva capito di trovarsi di fronte ad una Creatura con qualche Potere. Alle domande dell’uomo precise e puntuali, lei non riusciva a sottrarsi. Aveva mentito, per quanto poteva, cercando di celare quanto più possibile l’essenza della sua Natura Antica. Un giorno arrivarono al piccolo rifugio del vecchio molti soldati, lo presero e di lui e del suo destino non ne seppe più niente. Sicuramente il cavaliere era stato indirizzato da qualcuno. Qualcuno che sapeva del Vecchio. Magari il Vecchio aveva raccontato della Maga che abitava quelle montagne lontane ed inaccessibili. Forse quel cavaliere solitario era venuto per lei. Cambiò nuovamente forma, riacquistando il suo aspetto umano e si avvicinò alla fonte, dove il cavallo al vederla emise un nitrito tale da richiamare il cavaliere. Vedendola avvicinare, non si meravigliò più di tanto, confermando a Sibilla il sospetto che aveva avuto poco prima. «Allora era tutto vero!» Esordì il giovane, che da vicino dimostrava i pochi anni d’età, nascosti da una rada peluria che gli ricopriva il viso. Poi s’inginocchiò al suo cospetto. « Chiedo perdono mia Signora, se ho disturbato la quiete della tua dimora, ma ho fatto molto cammino per arrivare fino a qui e non sapevo se avrei trovato quello che sembrava un Mito, o una favola, di quelle che si raccontano ai bambini nelle fredde serate d’inverno per farli dormire. Sei tu l’Antica Signora di questo Regno che conosce quello che è stato e quello che deve ancora avvenire? Sei tu l’Oracolo che riesce a scrutare nel Tempo e nei suoi Misteri?» Era tanto che Sibilla non sentiva una voce umana risuonare in quei luoghi. Ci mise qualche secondo a decifrare le parole del cavaliere e il suo sguardo fisso, mentre le ginocchia premevano la terra. «Cosa cerchi giovane guerriero in queste montagne sperdute dove vivono soltanto animali selvatici e uccelli rapaci e questa vecchia pazza che incute timore e paura ai temerari che si arrischiano al suo cospetto? Cosa ti ha spinto fino a me? Parla dunque!» «La tua fama e il tuo segreto mi sono stati rivelati da una leggenda che si racconta ancora oggi tra i Cavalieri di Re Carlo» – rispose il cavaliere «essi mi hanno raccontato delle tue doti di Maga e di veggente, che tu e tu soltanto mi puoi essere d’aiuto. Mi chiamo Guerrino e sono alla ricerca dei miei genitori, che non ho mai conosciuto. Nessuno ha saputo dirmi chi fossero e dove avrei potuto trovarli. Confido nella tua benevolenza sicuro che tu possa disvelare la verità sulla mia nascita!» Poi, prese un fagotto di stoffa dal cavallo e lo aprì ai suoi piedi, svelando dei gioielli e delle pietre preziose. «Ah,» pensò Sibilla, «quanto sciocchi e incomprensibili sono gli Umani, che credono che qualche pietruzza luccicante e del metallo per loro prezioso, possano ripagare i servigi di una Dea!»

Ma decise di aiutarlo e non per tutto il cammino che il cavaliere aveva percorso pur di incontrarla, ma perché in fin dei conti nessuno mai se ne era andato via senza aver ottenuto da lei un responso. La sua giovane età le ispirava strane ed inspiegabili sensazioni materne. Gli recise una ciocca dei capelli intimandogli contemporaneamente di attenderlo presso la fontana per tutto il tempo che sarebbe occorso per ottenere il responso richiesto. Lontana dal suo sguardo si trasformò di nuovo in capra e con pochi e agili balzi si inerpicò fino alla sua caverna, lì si mise ad armeggiare con i funghi, erbe, foglie di alloro essiccate unite ai ciuffi di capelli. Il tutto serviva per penetrare nello stato mistico che le avrebbe provocato visioni divinatorie. Mise il composto dentro un piccolo braciere di pietra e dopo averlo acceso, ne inspirò profondamente i fumi che ne scaturirono e si preparò ad entrare lì dove Passato e Futuro si mescolavano in un groviglio di immagini e voci. Sembrava non esserci logica apparente in quello scorrere del Tempo e dello Spazio che gli disordinatamente gli si svelava. In quel continuum dove le sensazioni arrivavano come onde. Plausibili o folli e irreali. Stava a lei riuscire a mettere ordine e a rendere comprensibili le risposte che le venivano da quelle visioni. Stava a lei trasformarle in parole dal senso più o meno chiaro. Era quasi sera quando tornò dal giovane Guerrino. Dopo averlo scrutato gli rivelò quello che aveva visto nel suo passato e cosa sarebbe accaduto nel suo immediato futuro. « Ho visto il padre di tuo padre cavalcare come te in queste contrade, al seguito di un Re potente. Egli combatteva contro guerrieri dalla pelle scura sotto una bandiera raffigurante una croce come quella che il vecchio Pápas adorava sulla pietra davanti alla sua dimora. Tu sei figlio di uno dei quattro figli avuti da lui. Il suo nome è Milone. Il Re per il quale ha combattuto lo ha fatto Principe della città di Taranto. È lì che lo troverai, così avrà termine il tuo lungo viaggio e la tua ricerca.» All’alba del giorno seguente il giovane cavaliere ripartì, dimenticando o lasciando volutamente vicino alla Fontana, i gioielli recati in dono a Sibilla. Da quel giorno, riscoprendo una femminilità insospettata, la donna iniziò ad indossarli, in ricordo di quel giovane Cavaliere, di quell’ultimo umano con cui aveva scambiato delle parole. Li aveva osservati per gli anni e i secoli seguenti, i pochi Umani che arrivavano vicino alla sua grotta. Erano quasi sempre pastori alla ricerca di qualche animale perso tra quelle rocce. Aveva osservato i Pápas solitari, che portavano una veste di lana grezza con un cappuccio che lasciava scoperto il capo rasato sopra le folte barbe incolte. Abitavano come lei nelle caverne scavate nelle rocce vicino alla Grande Pietra, rifugio che con le sue insenature e i suoi crepacci servivano da riparo anche alle bestie selvatiche nei giorni in cui Zeus scagliava i suoi fulmini dall’Olimpo ed Eolo slegava l’otre dei venti ad inseguire e percorrere le nubi cariche di pioggia sotto un cielo buio avaro di stelle. Della vecchia casa vicino alla Fonte rimaneva solo qualche pietra.

La croce arrugginita caduta dalla pietra era stata trovata da un pastore che cercava un vitello disperso. Quella Croce adesso era venerata dentro un Tempio dedicato ad una nuova Dea che regnava su quelle montagne attirando carovane di gente nelle calde giornate di fine estate, con processioni di suoni e di canti, che si sentivano fino dalla sua grotta. Ormai diventata una spelonca dalla quale ogni tanto una vecchia capra dalle ampie corna scendeva con salti sicuri ad osservare incuriosita, nascosta dalla fitta vegetazione, quella nuova Umanità ignara del suo Passato e di un Futuro incerto nascosto nelle pieghe del Tempo.

 

By: Mimmo Catanzariti

ArcheoKamp “The Brancaleone Experience” 6-7 Luglio 2019

Molta gente viaggia per conoscere, per svagarsi o per scappare da qualcosa. Esistono varie forme del viaggiare: il villaggio turistico, il turismo responsabile, il viaggio solitario. Esistono poi persone che desiderano mettersi al servizio di comunità o persone per aiutarle a risolvere determinati problemi. Altri poi desiderano invece entrare in contatto con persone che spendono la propria vita per costruire un mondo migliore, ma contemporaneamente non amano i viaggi con molti spostamenti. Questi generi di persone sono quelli che di solito partono scegliendo destinazioni dove poter vivere esperienze uniche. Prima di viaggiare bisognerebbe sempre chiedersi “perché viaggio?”

Chi è attratto solo dal basso costo che può avere l’ospitalità, ma non ha intenzione di mettersi in gioco forse dovrebbe desistere in partenza dall’effettuare un’esperienza come questa. Chi invece desidera mettersi in gioco deve capire quale tipo di esperienza fa per lui. Già, perché esistono diversi tipi di “esperienze”.

Che il turismo esperienziale sia il trend del momento questo è sicuro! Di sicuro questa esperienza sarà tra le più singolari “del momento” per il semplice fatto di svolgersi all’interno di un’area tra le più uniche del territorio reggino, ben lontana dai soliti circuiti turistici di massa. Un’esperienza unica perché non standardizzata e tagliata sui desideri del singolo viaggiatore, ma rivolta a persone consapevoli, che amano la sostanza piuttosto che la forma, un’esperienza in cui il presente non avrà più valore, ma sarà solo una forma.

Questo week-end non sarà come le consuete “offerte o proposte” che generalmente si possono trovare in varie parti del mondo, semplicemente perché dura solo due  giorni ed è volto a far vivere un’esperienza ai confini del tempo e della realtà, in cui i partecipanti saranno protagonisti di un’avventura dove sogno e realtà si mischieranno in un gioco di ruoli davvero significativo!

Una sorta di viaggio esperienziale nel tempo dove l’inizio e la fine la scriverete direttamente voi in un di diario di viaggio che non avrà pagine, ma volti, voci ed emozioni.

Di cosa stiamo parlando?

Innanzi tutto non stiamo parlando di un “campo di lavoro” ma stiamo parlando di un’attività che avrà come finalità, la rivisitazione di un luogo abbandonato che vuole raccontare e raccontarsi attraverso le esperienze del singolo; per fare tutto ciò, c’è bisogno di tornare alle origini attraverso la ricerca dei gesti e della cultura di chi vi ha abitato anticamente.

Il week-end “The Experience Brancaleone” si svilupperà in due fasi; ciò in modo da vivere il luogo ed il borgo in tutta la loro pienezza ed essenza arcaica, dove  lo spirito e la mente del singolo saranno proiettati in un tempo antico che non avrà la pretesa di sorprendere nessuno con effetti speciali, costumi o artefatti di genere, ma dove antiche entità saranno presenti in maniera labile e interagiranno con il gruppo durante tutta la durata del week end.

 

Gli elementi chiave della proposta sono:

  • Autenticità: la location, le tradizioni ed i segreti del luogo.
  • Legame con il territorio: l’opportunità di conoscere attività, saperi, modi di fare e persone in carne ed ossa. Altro che visite al museo (o quantomeno, non quelle noiose!).
  • Esperienza: un’avventura in cui i partecipanti sono protagonisti piuttosto che spettatori passivi.
  • Mission: ognuno contribuisce fattivamente alla rinascita di questo luogo abbandonato in prima persona.

Le attività proposte comprendono:

  • Viaggio nel tempo e contestualizzazione
  • Escursione sensoriale
  • Conoscenza del territorio
  • Attività di gruppo
  • Svago e Relax
  • Cibo e condivisione

L’ESPERIENZA:

Nella fattispecie questa esperienza a Brancaleone vetus è ambientata nel 1700. I protagonisti “viaggiatori” sono immersi nella dimensione del Feudalesimo con tutte le sue contraddizioni e curiosità. Il Signore di Brancaleone è lieto di ospitarci nel suo Feudo a patto che ognuno si assuma l’onere di prestare a lui servizio e vivere secondo gli usi e le regole imposte dall’ erario del luogo.

La comunità di Brancaleone metterà a disposizione viveri e tutto ciò che necessario a far trascorrere agli ospiti una permanenza nel paese adeguata, oltre all’ immancabile ospitalità che contraddistingue questa gente da secoli.

Il “vivere nella comunità” è un vero viaggio alla scoperta delle vicende e vicissitudini dell’epoca, con le varie mansioni giornaliere che costituiscono il punto essenziale dell’ ArcheoKamp.

Si vive accampati (in tenda o brandina ovviamente!. I viaggiatori non dispongono di camere d’albergo o di locanda, ma sono ospitati dalla “prelato”  con a disposizione ogni sorta di beneficio (anche un bella doccia eventualmente)!

Il vivere come un “viaggiatore” è un’occasione unica per tracciare il profilo della propria esperienza personale attraverso un “diario” audiovisivo che può essere arricchito della propria personale testimonianza e punto di vista.

Il Barone di Brancaleone è un personaggio molto esigente, ma a volte anche molto generoso con il suo popolo, per cui sono da osservare le sue disposizioni che giungono attraverso il “corriere” del borgo con il compito di vigilare, accompagnare e guidare i viaggiatori attraverso un percorso fatto di numerosi spunti di riflessioni sulla vita dell’epoca.

LA MISSION:

Questo ArcheoKamp – Brancaleone Experience mira principalmente alla valorizzazione del borgo di Brancaleone Vetus, inteso come luogo di incontro, esperienza e simbiosi con la terra. Il programma è stato articolato in due diverse fasi che punteranno all’ autenticità e alla cooperazione fra i partecipanti che si troveranno in una dimensione ancestrale e surreale. Per queste ragioni l’esperienza punta a diventare un’occasione per vivere un luogo abbandonato se pur con la forte voglia di rinascere e diventare un vero e proprio laboratorio delle idee a cielo aperto con l’intento di riscoprirne le sue origini e le sue vicissitudini storiche per una maggiore comprensione del territorio, della sua cultura e delle sue potenzialità. Con questa esperienza si consolida uno dei progetti che la nostra associazione sta portando avanti da alcuni anni, che ha visto Brancaleone Vetus protagonista di innumerevoli iniziative per la sue riqualificazione e la divulgazione attraverso i mezzi di informazione locale.

 

PROGRAMMA 6 LUGLIO

Ore 16:00 Accoglienza e registrazione degli ospiti presso la “Dimora del Confino Cesare Pavese” (Brancaleone Marina)
Ore 16:30 Cerchio di presentazione
Ore 17:00 Partenza per Brancaleone Vetus
Ore 17:30 Introduzione e contatto con le energie del luogo (Viaggio nel tempo e contestualizzazione) – Escursione ad anello del Borgo (difficoltà E)
Ore 20:15 Rientro al Borgo – sistemazione campo e accampamento
Ore 21:00 Preparazione cena di gruppo
Ore 22:30 Cerchio di gruppo intorno al fuoco a rimirar le stelle

 

PROGRAMMA 7 LUGLIO

Ore 07:30 “Mungitura”  e colazione (come si faceva una volta)
Ore 08:30 Attività di gruppo tra i vicoli del borgo “all’ ombra”
Ore 12:30 Preparazione pranzo di gruppo
Ore 14:00 /15:00 Siesta pomeridiana (*possibilità di andare al mare)
Ore 15:30 Riflessioni e condivisione dell’esperienza vissuta (diario di viaggio audiovisivo)
Ore 16:30 Attività di gruppo tra i vicoli del borgo “all’ ombra”
Ore 19:30 Omaggio del Barone di Brancaleone e trasferimento a Brancaleone Marina (Casa Cesare Pavese)
*Ore 21:00 Cena di gruppo (Pizza cotta in forno a Legna)

* ATTIVITA’ FACOLTATIVE

 

COSTO DEL WEEK END:

Per aderire al week end il costo previsto e di € 60,00

La quota sarà interamente destinata all’ organizzazione delle attività durante il week-end e vengono intese a sostegno esclusivo del progetto Renaissance Brancaleone Vetus per cui la nostra associazione è impegnata da ormai 3 anni.

Per chi volesse usufruire della navetta con partenza da Reggio Calabria si richiede prenotazione con un supplemento di 15€ a testa.

 

COME PARTECIPARE:

Effettuare il versamento della caparra (non restituibile) che è valida per la prenotazione di € 25,00

Sul c/c IT26 K076 0116 3000 0100 7512 153,  C/C postale N° 001007512153.  INTESTATO A: Pro-Loco di Brancaleone. CAUSALE: THE EXPERIENCE BRANCALEONE  (il resto della quota verrà versato all’ arrivo del singolo partecipante sul luogo dell’appuntamento).

Telefonando al numero 347-0844564 rilasciando il proprio nome e cognome (non saranno presi in considerazione messaggi)

Adesioni entro e non oltre il 30 Giugno 2019

Min. 6  e max 10 partecipanti (non è adatto ai bambini)

 

ATTREZZATURA CONSIGLIATA:

Tenda da campeggio, sacco a pelo, materassino da campeggio, posate personali (no plastica), spry anti zanzare (naturale), cuscino, scarpe comode da ginnastica o trekking, indumenti leggeri e da ricambio, felpina per la sera, cellulare, torcia elettrica o lume da campeggio, shampoo bio o salviette.

*L’organizzazione avrà a disposizione delle brandine da campeggio per il riposo notturno e pomeridiano.

* A disposizione dei partecipanti saranno: WC, doccia da campeggio, attrezzatura da campo per le attività interconnesse.

 

ATTENZIONE!!!

Onde evitare fraintendimenti si consiglia di leggere attentamente il regolamento!

In particolare tenere presente che l’iscrizione avverrà solo dopo aver effettuato il versamento della caparra (inviando copia del versamento) sulla mail [email protected]

Si ricorda inoltre che iscrivendosi si accettano le condizioni del regolamento ed il programma.

Ogni attività potrà essere ripresa, fotografata, documentata dall’organizzazione al fine di promuovere l’iniziativa sui canali social dedicati dell’associazione.

 

REGOLAMENTO

  • Il partecipante dopo aver letto il programma e regolamento accetta di aderire interamente all’ iniziativa.
  • Non sarà possibile prendere iniziative personali durante la durata del week end.
  • Ogni variazione di programma sarà ad esclusiva discrezione dell’organizzazione che effettuerà una valutazione coerente con l’esperienza proposta.
  • Durante il week end il gruppo svolgerà dei piccoli lavori di manutenzione dei percorsi turistici che non prevedono sforzi fisici degni di nota, ma alla portata di tutti.
  • Il cibo verrà organizzato dai partecipanti e cucinato sul luogo secondo usi, tradizioni e ricerche culinarie del luogo.
  • Il partecipante può venire munito di propria automobile.
  • Ogni partecipante partecipa consapevolmente ed autonomamente sollevando l’organizzazione da ogni responsabilità civile o penale che possa derivare da infortuni o imprevisti durante le attività dell’ArcheoKamp.
  • In caso di condizioni meteo avverse, l’organizzazione si riserva di spostare ad altra data le attività.

LUOGO: Brancaleone Vetus (RC)-Calabria- Italia
ORGANIZZAZIONE: Progetto Kalabria Experience (Pro-Loco di Brancaleone)
BARDONARO: Lillo Aloi (Guida Aigae)
GUIDA: Serena Palermiti (Geologa e interprete della terra)
CORRIERE: Carmine Verduci (Presidente Pro-Loco Brancaleone)
VISITATORE: Sebastiano Stranges (Ricercatore e Archeologo)

PARTNERS:
Terralchimie, Associazione Col Tuo Tempo, Santo Antonio Caffè, Azienda Agricola Patea Bergamotto.

Domenica 30 Giugno Beach Trekking sulle tracce delle Tartarughe marine

Kalabria Experience propone per il 30 Giugno questo fantastico itinerario sulle tracce delle tartarughe marine, nel tratto di spiaggia di maggior nidificazione. Lo farà con questo Beach Trekking di 5km per sostenere le attività delll’Associazione Caretta Calabria Conservation  da anni impegnata al monitoraggio e salvaguardia dei nidi della Tartaruga Caretta caretta. Vivremo in prima persona il delicato ed appassionante lavoro svolto da questi volontari, scoprendo non solo i segreti di questi meravigliosi animali, ma anche attraverso la conoscenza  della flora tipica e la bellezza delle dune. Un crescendo di emozioni e paesaggi che solo la costa jonica sa regalare!

Il Progetto Kalabria Experience da alcuni anni si occupa di valorizzazione della Calabria. Con questa escursione vogliamo  dare un forte segnale al territorio che di patrimonio montano e marino ne è altrettanto ricco! Non solo…, ma l’occasione sarà data anche al benessere fisico della passeggiata sulla spiaggia, un’attività che influisce positivamente sul corpo umano, favorendo il benessere muscolare e della circolazione.

DESCRIZIONE GENERALE:

Si partirà da Brancaleone Marina (Lungomare) nei pressi del Lido Liberty  dove a seguito della registrazione dei partecipanti partiremo immergendoci a piedi nudi completamente sulla spiaggia che km dopo km ci regalerà l’opportunità di conoscere la biodiversità marina lungo il nostro cammino.

Durante il tragitto ammireremo i paesaggi delle colline circostanti, che con la luce pomeridiana si coloreranno d’oro, in forte contrasto con l’azzurro del mare. Attraverseremo le foci di torrenti sarà anche un modo per monitorare lo stato di salute di questo tratto di costa tra i più selvaggi del territorio reggino.

Giunti dunque a GALATI , non passeranno inosservati i filari di agave che dividono la spiaggia dalla terra ferma, in un mix di suggestioni DAVVERO FORTI!

Al termine del cammino chi vorrà si potrà fermare a cena presso uno dei noti ristoranti tipici di Galati con cena a base di prodotti tipici (facoltativo)

PROGRAMMA:

Ore 17:29 Raduno partecipanti lungomare di Brancaleone LIDO LIBERTY –  registrazione  LINK UTILE POSIZIONE GOOGLE QUI ).
Ore 17:35 partenza trekking
Ore 20:00 circa, arrivo a Galati fine escursione e CENA presso Ristorante IL PADRETERNO

 

AL TERMINE DELL TRAGITTO:

Trasferimento autisti a Brancaleone Marina per recuperare le automobili (si prega di anticipare l’arrivo al punto d’incontro per pianificare anticipatamente il rientro). La buona riuscita del rientro dipenderà dalla collaborazione di tutti i partecipanti.

 

SCHEDA TECNICA:

Escursione di tipo: T (Turistica)
Difficoltà: facile
Adatta ai bambini: Si (purchè accompagnati)
Lunghezza percorso: 5km
Tipo percorso: spiaggia
Presenza d’acqua: NO (rifornirsi alla partenza)
Guida: Salvatore Urso

 

EQUIPAGGIAMENTO CONSIGLIATO:

Scarpe comode sandali chiusi (meglio da beach trekking) NO CIABATTE!  Indumenti leggeri e adatti al periodo,  cappellino, occhiali da sole, crema protezione solare, barrette energetiche (facoltativo), scorta d’acqua (almeno 1,5lt), zainetto per eventuale abbigliamento di ricambio, giacca a vento per la sera, sacchetto porta rifiuti e macchina fotografica.

 

COME PARTECIPARE:

Telefonare al numero 347-0844564 entro e non oltre il 28 GIUGNO fornendo all’organizzazione il proprio nominativo (NO SMS NO WHATSAPP) 

MIN. 15 E MAX 40 PARTECIPANTI

 

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:

E’  prevista una quota di partecipazione di 7€  che sarà devoluta all’Associazione Caretta Calabria Conservation per le sue finalità, (la quota libera e volontaria non comprende assicurazione infortuni derivanti dall’attività proposta).

Quota per la Cena: 20€ (facoltativo) si prega di comunicare eventuale adesione!

Ogni partecipante presa visione dell’itinerario descritto e delle attività in essere, accetta di aderire deliberatamente sollevando l’organizzazione da ogni responsabilità civile o penale che potrebbe derivare durante l’escursione.

 

MAPPA TRAGITTO:

L’avventura comincia…

 

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