Mese: Novembre 2019

La Via dei Borghi a Badolato (il programma)

Domenica 29 Dicembre 2019 il progetto “La Via dei Borghi” ideato e curato dalle Associazioni Kalabria Experience e Associazione il Giardino di Morgana con il Patrocinio morale di Consiglio Regionale della Calabria, Provincia di Catanzaro e Comune di Badolato, con il supporto logistico organizzativo della Pro-Loco di Badolato e Associazione Operatori Turistici Riviera e Borghi degli Angeli, e dei Volontari del Servizio civile di Badolato vi porteranno alla scoperta dell’antico borgo di Badolato. Centro medioevale in provincia di Catanzaro, è situato tra due valloni che degradano verso la pianura litoranea. È situato a 240 metri s.l.m. a poco più di 5 km dalla frazione Marina. Il millenario borgo di Badolato conserva ancora intatta la struttura urbanistica medioevale costituita da suggestivi vicoli stretti e tortuosi che si intersecano fra le case l’una a ridosso dell’altra. Badolato è stata fondata nel 1080 dal primo Duca di Calabria Roberto il Guiscardo. In passato ha assunto, di volta in volta, i nomi di Badulato, Vadolato, Badoaro. Compreso nella Contea di Catanzaro agli inizi della dominazione Normanna, fu in seguito baronia, ed ai tempi degli Angioini appartenne ad un Filippo di Badolato, donde, probabilmente, il nome del paese. Oggi, il borgo medievale di Badolato nuova meta turistica con un suo appeal internazionale è riconosciuto come “Borgo degli artisti e degli stranieri” poiché artisti di fama nazionale (non solo) e stranieri provenienti da diversi paesi d’Europa e del Mondo trascorrono qui le proprie vacanze, in alcuni casi comprando casa e divenendone addirittura nuovi cittadini.  La giornata sarà legata al contest fotografico promosso dal gruppo #Iuntamu con hashtag; #IuntamuABadolato

VIAGGIO IN AUTOBUS GRAN TURISMO DA REGGIO CALABRIA!

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:
50,00€ a persona con anticipo di 25,00€ tramite ricarica PostePay (comunicata dall’organizzazione al momento della prenotazione) la rimanente quota verrà versata brevimanu sul luogo dell’appuntamento alla partenza.

LA QUOTA COMPRENDE:
Viaggio A/R pullman Gran turismo, Guida e ingressi nei siti storici, Pranzo completo in Agriturismo, contributo per le associazioni organizzatrici, assistenza prenotazioni.

LA QUOTA NON COMPRENDE:
Colazione, souvenir, assicurazione infortuni, tutto ciò che non è elencato nella voce “comprende”.

PRENOTAZIONI:
Obbligatoriamente telefonando ai numeri di Tel: 3489308724 oppure 3470844564 (Numero Max 50 persone, numero Min. 40 persone).

PROGRAMMA:

Ore 06:00 PARTENZA Reggio Calabria (Via Argine Destro – sotto il viadotto)
Ore 07:00 FERMATA 1 Melito Porto Salvo (zona di fronte al Mobilificio Pizzi)
Ore 07:30 FERMATA 2 Brancaleone Marina (Piazza stazione)
Ore 08:00 FERMATA 3 Sosta Colazione ad Ardore Marina (Piazza Stazione)
Ore 08:20 FERMATA 4 Locri (Distributore Esso -Bivio per opedale)
Ore 08:45 FERMATA 5 Caulonia (Laterizzi Archinà)

Ore 09.30 ARRIVO a Badolato Borgo in Piazza Castello; visita guidata per le vie del borgo, rione “Destru”, Piazza Municipio, Chiesa SS.mo Salvatore, Torre Campanaria e Piazzetta Santa Maria, Corso Umberto I, Via San Leonardo e Via Corsica, Via Vittorio Emanuele, Vicolo stretto di Scesa Rossini, Via Adamo verso antico rione “Mancuso” con visita alla Chiesa di Santa Caterina V.M. d’Alessandria e rientro in Piazza Castello.
Ore 13:00 Piazza Castello trasferimento in autobus presso l’Agriturismo “Zangarasa”
Ore 13:30 Pranzo di Gruppo
Ore 15:00 Partenza per la visita al Santuario Basiliano della Madonna della Sanità del secolo XI con al suo interno antico affresco del 1400.

 

Menu pranzo “Agriturismo Zangarasa”
Antipasto della casa, Pasta fresca con salsiccia e funghi, Grigliata mista di carne, contornata con insalata, Frutta fresca di stagione, acqua e vino rosso della casa, Caffè al bar.

 

N.B.

*Non è prevista alcuna formula assicurativa per i partecipanti ad esclusione del viaggio in autobus, il partecipante dopo aver preso visione del presente programma aderisce esonerando l’organizzazione da ogni responsabilità civile o penale che posa derivare dall’attività svolta nella giornata.
*Il partecipante che per qualsiasi motivo non dovesse presentarsi il giorno della partenza perde automaticamente l’anticipo quale contributo per la copertura del posto a sedere sull’autobus.
*Per eventuali esigenze alimentari (quali, allergie o intolleranze) comunicare all’organizzatore in fase di prenotazione, in modo da provvedere per tempo alla personalizzazione del menù del pranzo.

Buon viaggio…

VALLE-ARMENI-2019

Domenica 1 Dicembre, alla scoperta della Valle degli Armeni

Domenica 1 Dicembre torna un classico delle nostre esperienze sul territorio, allo scopo di far conoscere ed apprezzare angoli di territorio unici e caratteristici.  Un Trekking davvero particolare che si snoderà fra i territori di Staiti e Bruzzano Zeffirio. Due luoghi che fanno parte della cosiddetta “Vallata degli Armeni” denominazione creata nel 2015 proprio dal nostro gruppo di promozione territoriale, che rappresentano l’essenza primordiale dell’armenità in questo territorio della bassa Calabria che ha molto da raccontare e da esprimere.

8 KM immersi nella storia, su antichi sentieri e strade greco-romane che ripercorrono oggi le vie di comunicazioni di antichi casali e borghi abbandonati accomunati dalla loro antica cultura Bizantina che ancora oggi è impressa nei loro segni del passato. Tracce indelebili che attraverso la lettura storica, ci proiettano in un universo ricco di testimonianze archeologiche che sfogliano pagine di storia forse poco conosciuta.

Partiremo da Santa Maria di Tridetti un’antica Abbazia Bizzantina che ricade nel territorio del Comune di Staiti,  esempio scoperta dal noto Archeologo Paolo Orsi nel 1912 è stata dichiarata Monumento Nazionale Bizantino. Un edificio sacro dell’XI° secolo che giace silenziosa nella vallata chiamata ancora oggi Badìa.

Arriveremo a Bruzzano Vetere,  attraversando l’omonima fiumara e passando attraverso vie di comunicazione del periodo greco-romano, La Rocca degli Armeni non smette di stupire ed affascinare per la sua posizione e la sua antichissima origine. Il suo castello ed i ruderi del borgo e l’arco trionfale dei Principi Carafa  sono la chiara rappresentazione delle antichissime origini di un popolo che si sta riscoprendo e sta prendendo coscienza dell’enorme importanza avuta nel passato.

Un viaggio indietro nel tempo, tra campi desolati, coltivati a ulivi, vigneti e grano che si apriranno a scorci unici, dalla cornice preaspromontana al mare passando per la fiumara che è il confine geografico tra i due territori di Staiti e Bruzzano Zeffirio.

 

PROGRAMMA:

ORE 08:30 Incontro presso bivio per Staiti (organizzazione automobili per il rientro)
ORE 09:00 Inizio escursione con la visita all’Abbazia di Santa Maria di Tridetti
ORE 10:30 Inizio trekking con meta Rocca Armenia attraversando la fiumara di Bruzzano
ORE 12:00 Arrivo a Rocca Amenia (degustazione tipica focaccia di Bruzzano)
ORE 13:30 Visita al Borgo di Bruzzano, il Castello Feudale e l’Arco trionfale dei Principi Carafa
ORE 15:00 Rientro

 

SCHEDA TECNICA:

Escursione di tipo: E/T (Escursionistica/Turistica)
Difficoltà: Facile
Lunghezza: 8,5KM
Dislivello Medio: 100mt
Adatta ai bambini: SI (Se accompagnati dai propri genitori)
Tempo totale: 6H (soste incluse)
Presenza d’acqua: NO (solo a Bruzzano Vetere)

 

PRENOTAZIONI:

Si effettuano entro e non oltre Sabato 30 novembre Telefono 347-0844564 (fornendo il proprio Nome e Cognome) no messaggi whatsapp!

ATTREZZATURA CONSIGLIATA:

Scarponcini da trekking, cappellino, occhiali da sole, k-way leggero, scorta d’acqua (almeno 1,5lt), snack o spuntino per il pranzo.

 

E’ PREVISTA UNA QUOTA DI PARTECIPAZIONE SIMBOLICA PARI A 10€ A TESTA (che comprende visita, e contributo per la degustazione) da versare al momento della registrazione al punto d’incontro dei partecipanti.

 

*Non è prevista alcuna formula assicurativa, il partecipante presa visione del programma e delle note tecniche esonera e aderisce al programma esperienziale previsto e descritto.

 

antonello gagini

Il Marmo che vive attraverso l’opera di Antonello Gagini

Il Rinascimento in Italia ebbe una notevole rivoluzione nelle arti, in un periodo storico che fu sicuramente contraddistinto dall’ innovazione scientifica unito ad una fiorente concezione dell’arte espressa in ogni modo, dalla pittura alla scultura, passando per l’architettura e la filosofia. In Calabria non è difficile trovarsi di fronte ad un’opera di bottega Gaginiana, ciò equivale a fare un salto nella storia dell’arte Italiana e nella storia del meridione d’Italia intesa come “espressione artistica” che mostra la sua massima diffusione già sul finire del 1400 e fino gli inizi del 1600.

Antonello Gagini (o Gaggini) 1478 figlio d’arte, allievo del Padre Domenico Gagini, scultore Ticinese che operò in Italia e specialmente in Sicilia, dove insegnò al figlio l’arte della scultura fu un grande scultore e architetto, alla sua morte nel 1536 la sua opera proseguì grazie ai figli Giandomenico e Antonino avuti dalle seconde nozze, che continuarono il mestiere del padre, (dunque la Bottega Gagini) ha poi continuato a produrre gran parte delle opere citate, per cui vanno le precisazioni dovute. Alla morte di quest’ultimi Giandomenico e Antonio i figli proseguirono i fino alla terza generazione che lavorò per tutte le committenze in Sicilia, Calabria e in tutto il centro Italia, realizzando numerose opere sacre e monumenti funebri fino alla morte dell’ultimo erede di famiglia Giacomo Gaggini morto intorno al 1627.

Molte sono infatti le opere incompiute del padre che dopo la sua morte, vennero poi completate da Antonello.

La scultura di Antonello, il tocco del suo scalpello, la ricerca nei particolari e nei volumi nelle figure rappresentate, sono una firma inconfutabile. Difficile non rimanere estasiati di fronte un’opera Gaginiana (o di Bottega). I drappi delle sue figure, le espressioni dei volti che caratterizzano ogni scultura, caratterizzano in maniera incisiva la maestranza nel saper rendere quasi viventi ed eteree le figure da lui rappresentate. Sculture che sembrano farci percepire lo stato d’animo dell’opera, per la maggior parte figure sacre, di Madonne sotto vario titolo. La voluminosità delle stoffe che ricoprono il corpo dei personaggi sono l’espressione più evidente delle tecniche che oggi portano la firma del rinascimento del meridione d’Italia. Sembra che l’artista con il suo tocco volesse far vivere il marmo bianco di Carrara con cui ama plasmare i corpi delle figure. Opere, che gli vennero commissionate in tutta Italia da parte di alti prelati o più comunemente da nobili famiglie dell’epoca. Sculture che oggi si trovano in numerosi santuari e chiese del Sud Italia … soprattutto nell’ area della bassa Calabria. Antonello Gagini ci lascia oggi un patrimonio di inestimabile valore storico e di immane bellezza, spesso al centro di numerose diatribe sull’ attribuzione. Fra questi non possiamo non menzionare il gruppo marmoreo dell’ Annunciazione, venerata nella Chiesa di S. Teodoro a Bagaladi (RC) dove le figure sembrano dialogare fra di loro, con una naturalezza tale che sembrano rievocare il momento, con un gioco di sguardi ed espressioni che riescono a disarmare lo spettatore.

Annunciazione a Bagaladi (RC) – Photo Nicola Santucci

Come non stupirsi delle fattezze della statua della Madonna col Bambino a Roccaforte del Greco (RC). Non possiamo però dimenticare anche il mezzobusto di Maria Santissima della Lica o dell’Alìca (attualmente custodito nella chiesa parrocchiale dello Spirito Santo a Pietrapennata, frazione di Palizzi (RC) anticamente venerata in un monastero dedicato alla stessa, che oggi ridotto in rudere, è diventato meta di studiosi ed escursionisti.

Madonna dell’ Alica Pietrapennata di Palizzi (RC)

Ma l’esempio degli esempi, che rende l’opera di Antonello Gagini suprema ed eccelsa è sicuramente la Madonna della grotta di Bombile (Rc), una statua di straordinaria bellezza dalle fattezze sovrumane e forse una delle opere più belle dell’artista, che più rappresenta la bottega Gaginiana in Calabria. Su quest’opera aleggiano misteriose leggende. Si racconta infatti che la statua sia stata scolpita da mani angeliche, un miracolo divino che trasformò il modello in gesso non ancora terminato dallo scultore, nella statua di marmo d’alabastro che conosciamo oggi. Un prodigio, che pare si verificò poco prima di tutti gli altri miracoli, che portò alla sua collocazione in quello che fu il luogo dove venne venerata da fedeli nel mese di Maggio in un Santuario scavato nella roccia tufacea che il 28 maggio 2004 una frana sepolto definitivamente sotto tonnellate di roccia, cancellando cosi secoli e secoli di storia. Il questa triste occasione fortunatamente la statua è rimasta illesa nel crollo. Oggi la statua si trova nella chiesa parrocchiale dello Spirito Santo del paese di Bombile (RC) che accoglie ogni anno centinaia di fedeli provenienti da Sicilia e Calabria.

Madonna della Grotta Bombile di Ardore (RC)

Vi è da dire, che un po in tutta l’area Grecanica vi sono opere dello scultore Palermitano, esistono infatti anche molte opere non ancora riconosciute o presumibilmente attribuite ad altri scultori, come ad esempio la Vergine col Bambino a Bova (RC) nella concattedrale dell’ Isodìa dove sull’altare maggiore troneggia questa bellissima scultura a mezzobusto della Madonna, fino a qualche tempo fa, si pesava fosse opera di Antonello Gagini, ma stando agli studi sull’opera si è rilevato che la statua fu commissionata allo scultore siciliano Rinaldo Bonanno. Caso analogo è stato anche a Staiti (RC) piccolo borgo medievale alle propaggini sud orientali dell’Aspromonte dove all’ interno della chiesa dedicata a Santa Maria della Vittoria vi è collocata su una nicchia laterale una Statua della Vergine col Bambino che è stata attribuita per anni alla bottega Gaginiana, ma in realtà la statua datata 1622 risulterà opera dello scultore Martino Regi come appunto rileva il basamento nel retro che porta la sua firma incisa.

Madonna col Bambino a Staiti (RC)- Photo Carmine Verduci

Altre opere di grande pregio e bellezza non possono passare inosservate, fra tante troviamo a Soverato superiore (CZ), nella chiesa dell’addolorata, come non rimanere incantati di fronte alla Pietà del Gagini che esprime la tenerezza e la compassione della Vergine Maria con il Cristo in braccio. E infine il Trittico del Duomo di S. Leoluca a Vibo Valentia eseguito negli anni 1524-34, opera commissionata dal Duca di Monteleone e vicerè di Sicilia Ettore Pignatelli per la chiesa di S. Maria de Jesu, e poi ancora; la Madonna col Bambino della chiesa di S. Bernardino d’Amantea (CS), commissionata dal nobile Nicola d’Arco; e la Madonna degli Angeli della collegiata della Maddalena di Morano Calabro (CS).

La Pietà a Soverato (CZ) – Photo Luigina Larizza

Molte altre opere disseminate sul territorio Calabrese non sono state ancora attribuite o nella maggior parte dei casi, si pensa abbiano a che fare con la bottega Gaginiana come il caso della statua della Madonna della Catena a Bruzzano Zeffirio (RC) custodita proprio nel piccolo santuario sorto sul luogo del miracoloso ritrovamento, recentemente restaurata, ma che denota molti dubbi sull’attribuzione al Gagini in tal senso.Come ad esempio la statua della Madonna della Neve custodita e venerata nella Chiesa Matrice a Bovalino Superiore (RC), per citarne alcune…

Madonna delle Catene Bruzzano Zeffirio (RC) – Photo: Sonia Musitano

La scultura Gaginiana in Calabria è una ricca costellazione di opere di grande pregio, che oggi arricchiscono importanti chiese e Santuari. Tutte queste opere rappresentano per noi, popolo calabrese una ricchezza di inestimabile valore, da custodire, ammirare e divulgare, specialmente nelle scuole. E’ dunque impensabile non annoverare tali esempi del Rinascimento Italiano che si avvale di maestranze artistiche che appresero dai grandi maestri Fiorentini dell’epoca tecniche e segreti, portando la scultura sacra a livelli equiparabili ai virtuosismi dei grandi maestri rinascimentali che noi tutti oggi conosciamo.

 

(By Carmine Verduci)

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