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Riflessione; La Calabria, parafrasando M. Kundera.

Dall’antichissimo nome della Calabria  “terra dei grassi vitelli” prese il nome tutta la penisola: Italia.

Una terra di meditazione tant’è vero che lo stesso Telesio e Campanella credettero nel sensismo e nel fatto che la Calabria avesse una’anima tutta sua, diversa da quelle delle altre regioni.

Una regione tanto affascinante quanto travagliata. Caratterizzata da un passato di incursioni barbariche, eventi catastrofici come i violenti terremoti distruttivi che hanno indotto le popolazioni, già messe a dura prova dalle condizioni economiche, a vivere nella paura.

Ricordiamo il violentissimo terremoto del 1783, del 1907 con epicentro a Ferruzzano e del 1908 che distrusse Reggio e Messina.

A seguito soprattutto di questi eventi, le popolazioni iniziarono ad abbandonare i paesi di collina per costruire nelle zone costiere, ritenute più sicure. Inizia da allora quello che poi diviene un vero e proprio esodo di massa alla ricerca di nuove mete per garantire un futuro a se stessi ed alle proprie famiglie.  Era quello il tempo in cui tutto si faceva con la forza delle braccia.

Oggi restano a testimonianza di quel passato borghi desolati che raccontano di storie e leggende che catturano lo sguardo e la mente di chi li osserva. La Calabria è terra di storia, di arte e di cultura e, anche se il tempo scorre inesorabilmente, non si possono seppellire quelle origini da cui noi tutti discendiamo.

Scriveva Milan Kundera: “per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria! Si distruggono i libri, la loro cultura, la loro storia…. per far dimenticare quel che è stato”.

Ma chi ama la propria terra non dimentica!

by Cristian Politanò

 

(Cristian Politanò classe 1982  è giovane Calabrese laureato in Scienze Economiche, attualmente risiede in Calabria, ha un forte legame con la nostra  terra e uno smisurato amore verso la natura infatti nel suo tempo libero coltiva la sua passione per le escursioni in  mountain-bike in lungo e in largo nell’Aspromonte Greco, regalando ai social splendidi scatti che realizza con il suo smartphone).

ORA SOLARE: il 29 Ottobre lancette indietro!

Con il mese di Ottobre ritorna il cambio dell’ora, da legale a solare: lancette indietro di un’ora tra il 28 e il 29 Ottobre.

Solo per la notte di Domenica dormiremo tutti un’ora in più. VANTAGGI immediati: al mattino la luca arriverà prima; SVANTAGGI immediati: il sole tramonterà prima.

L’ORA SOLARE NEL BELPAESE, DA QUANDO A FINE OTTOBRE? – In Italia l’ora legale nasce come misura di guerra nel 1916, rimanendo in uso fino al 1920.

Durante la seconda guerra mondialefu abolita e reintrodotta diverse volte, fu stabilita definitivamente per legge solo nel 1965 e dall’anno successivo è un appuntamento fisso di ogni anno, anche se fino al 1980 durava solo 4 mesi. 
La sua durata è stata prolungata infine di qualche altra settimana nel 1996. 

PERCHE’ SI CAMBIA? – Molti si chiederanno qual’è la motivazione dell’introduzione dell’ora legale e del suo continuo avvicendamento con l’ora solare: ricordiamo che il passaggio tra ora legale ed ora solare è legato a questioni che riguardano il risparmio energetico, pur andando ad incidere su quasi tutte le abitudini dei cittadini.

Un’altro motivo, non meno importante risiede nel fatto che mantenendo l’ora legale anche nei periodi invernali, al mattino sarebbe troppo buio. 

RISCHI GRAVI PER LA SALUTE? – Tra favorevoli e contrari al cambio d’ora, tutti sono concordi nell’affermare che il cambiamento dell’ora, specie nel ritorno all’ora legale, provoca parecchi fastidi al nostro organismo: insonnia, difficoltà di adattamento al nuovo orario e una generale sensazione di stanchezza.

Aldilà di questi disturbi transitori, secondo alcuni ricercatori esiste una correlazione tra il cambio dell’ora e l’aumento del numero degli infarti.

Uno studio dell’Università del Michigan afferma che il Lunedì successivo al cambiamento dell’orario in primavera coincide con un aumento dei casi di infarto, circa il 25 per cento in più rispetto alla norma.

QUALCHE CENNO STORICO  Come si è arrivati storicamente alla decisione del cambio, a un certo punto dell’anno, dell’ora legale in provvisoria sostituzione dell’ora solare? Era il 1784 quando Benjamin Franklin pubblicò sul quotidiano francese Journal de Paris un’idea fondata sul concetto di risparmio energetico. Passò, però, più di un secolo prima che, nel 1907, il progetto di Franklin venne ripreso da un costruttore inglese, William Willet.

Questa volta la nuova proposta trovò più consensi dovuti alla situazione di grandi ristrettezze economiche che la guerra procurò da lì a breve e allora nel 1916 la Camera dei Lord inglese diede il via libera per quello che poi sarebbe diventato il cambio ora legale (all’inizio lo spostamento in avanti delle lancette avvenne in estate).

Fonte: www.ilmeteo.it 


 

Cosa fare in caso di morso di vipera

Cosa fare in caso di morso di vipera.

La vipera è l’unico animale velenoso presente in Italia e, durante un escursione in montagna, non è poi così raro imbatterci.
Per fortuna le vipere sono animali pacifici, schivi e timorosi che mordono solo se vengono importunati. Inoltre questi serpenti sono animali sordi che però reagiscono alle vibrazioni del terreno, infatti di solito basta un minimo rumore per farla allontanare e fuggire.
Innanzitutto come si riconosce una vipera? La caratteristica principale che la contraddistingue dai suoi simili è senza dubbio la testa, infatti la sua forma triangolare, leggermente schiacciata caratterizza questo serpente. Oltre a ciò le sue pupille sono verticali e non rotonde come le altre specie di serpenti presenti in Italia. La sua lunghezza può arrivare a massimo un metro e la colorazione può variare dal marrone al grigio. Lungo il dorsocorre un disegno di colore più scuro somigliante a una linea zig zag o una serie di rombi uniti.
Il morso di vipera è meno mortale di quanto comunemente si crede ma non va assolutamente sottovalutato, sopratutto a bambini e anziani dove il rapporto peso/veleno iniettato è più alto.
Comunque le statistiche affermano che nella maggior parte dei Paesi Europei si verifica un decesso ogni 1-5 anni  in media a causa di un morso, un numero piuttosto basso rispetto alla totalità dei morsi.

Principali sintomi del morso di vipera:

  • Appena morsi si verifica un dolore intenso nella zona colpita accompagnato da gonfiore ed emorragia.
  • Dopo circa trenta minuti, un ora possono manifestarsi senso di vertigini, cefalea, una riduzione della pressione arteriosa, tachicardia, vomito e diarrea. In casi particolarmente gravi si ha anche una difficoltà respiratoria. Uno dei primi segnali della gravità della situazione è data dal fatto che la vittima ha difficoltà a  mantenere le palpebre aperte a causa dell’interessamento del sistema nervoso.

Cosa fare in caso di morso di vipera:

  • La cosa fondamentale se non la più importante è riuscire a mantenere la calma e tranquillizzare la vittima facendola sdraiare in modo da impedire al veleno di diffondersi più velocemente possibile. E’ molto utile spremere la ferita per far fuoriuscire più veleno possibile.
  • Se la parte colpita è un arto bisogna stringere con un laccio la parte più a monte del morso, all’incirca a 5 cm. Dev’essere stretta in modo da bloccare la circolazione linfatica ma non quella sanguina, quindi dopo aver stretto si deve riuscir a sentire il battito cardiaco nella parte opposta.
  • Ridurre al minimo i movimenti e se possibile steccare l’arto e fare in modo che la zona colpita rimanga più bassa rispetto al cuore.
  • Per aspirare il veleno esistono in commercio delle apposite coppette aspiratrici che sarebbe opportuno e saggio mantenere nello zaino. (VEDI FINE DEL POST)
  • Per lavare la ferita usare dell’acqua, assolutamente no con l’alcol.
Se il tutto viene fatto in modo efficace, i sintomi vengono ritardati da un’ora ad anche 6 ore circa.

Cosa assolutamente NON fare:

  • NON fare agitare la vittima.
  • NON farla muovere.
  • NON sollevare per nessun motivo l’arto colpiti con cuscini o altri supporti.
  • NON cercare di incidere o succhiare il veleno con la bocca in quanto basta veramente poco per essere infettati.
  • NON somministrare il siero antivipera in quanto si rischia lo shock anafilattico. E’ una scelta che deve prendere il personale medico.
  • NON pulire la ferita con l’alcool in quanto col veleno forma dei composti tossici.
Per prevenire un morso di una vipera è meglio evitare di scegliere magari per un pranzetto di montagna zone pietrose esposte al sole. In ogni caso fare rumore con i bastoni per spaventarle.
Non spostare sassi e indossare calzature adatte che limitano le conseguenze di un morso.
Fonte: www.amicidelvajolet.it

NORME DI COMPORTAMENTO IN MONTAGNA

NON ACCENDIAMO FUOCHI NEI BOSCHI

Il fuoco può covare per ore nella cenere, apparentemente spento e basta un filo di vento per farlo divampare e propagarlo; in pochi minuti, l’incendio assume proporzioni incontrollabili, distruggendo alberi e mettendo in pericolo la vita di chi abita vicino e di chi va a spegnerlo. Attenzione alle sigarette: ricordiamoci che un mozzicone mal spento è spesso un innesco per gli incendi. Chiamata per incendio nei boschi 1515 (gratuito).

NON ABBANDONIAMO I RIFIUFI

I rifiuti costituiscono una grave fonte di inquinamento. Oltre a possibile veicolo di infezioni, sono un vero attentato all’ incolumità delle persone ed in particolar modo dei bambini. Una lattina, una bottiglia, piatti di plastica, se ce le siamo trasportate piene, possiamo riportarle vuote.

NON DANNEGGIAMO GLI ALBERI E I FIORI

Incidere i tronchi, strappare piante, rami, foglie e fiori non è solo inutile ed insensato, ma dannoso per l’ambiente. Aiutiamo la natura a riconquistarsi lo spazio che le è stato incautamente sottratto: non ostacoliamo ì processi di ricostituzione del manto vegetale e di riqualificazione dell’ambiente naturale.

RISPETTIAMO GLI ANIMALI

Tutti gli animali hanno un loro ruolo preciso nell’equilibrio della natura; non alteriamo quindi l’ambiente naturale in cui gli animali vivono, non facciamo loro del male, non disturbiamo la loro vita, teniamo sempre sotto controllo il nostro cane. Non preleviamo nidi o uovo dai nidi, non tocchiamo i cuccìoli: alcuni animali, se sentono l’odore dell’uomo, non sono più capaci di riconoscere i loro piccoli e li abbandonano. Se riusciamo ad avvistare animali selvatici, non schiamazziamo e non inseguiamoli, ma osserviamo con discrezione. Pronto soccorso faunistico: NUMERO VERDE 167297736 – 035/337703.

SEGUIAMO SEMPRE I SENTIERI

Se non vogliamo che un’occasione di svago e di distensione si trasformi in una brutta avventura, non allontaniamoci dai sentieri. I sentieri segnati sono generalmente il percorso più agevole; fuori dai sentieri è più facile perdersi, andare incontro a pericoli, scivolare e farsi male; inoltre si danneggiano i prati ed il sottobosco.

NON TRANSITIAMO CON MEZZI MOTORIZZATI FUORI DALLE STRADE CORROZZABILI

Auto e moto servono per avvicinarsi al parco o alle aree verdi, non per “entrare” nel cuore della natura. Corse, gimkane, esibizioni fuoristrada con mezzi motorizzati su prati e boschi, motocross su sentieri di montagna costituiscono un vero attentato alla natura, compromettono la coltre erbosa, inquinano l’aria, fanno fuggire gli animali, provocano dissesti sul terreno.

 

DIFESA DAI FULMINI

In prossimità del fulmine la temperatura può arrivare attorno ai 10.000- 15.000 °C. Bisogna quindi prestare la massima attenzione all’attività elettrica specie in montagna ove i fulmini sono più frequenti. Riportiamo alcune importanti regole:

1- evitare dì ripararsi sotto alberi isolati standone lontani almeno 200-300 m;
2- non tenere con sé, in caso di temporale, oggetti metallici specie se acuminati;
3- stare debitamente lontani (almeno 50 cm) da conduttori metallici anche in caso che il fulmine cada a 500 m dì distanza;
4- non ammassarsi in gruppo poiché la colonna di aria calda generata, agisce da conduttore per il fulmine;
5- in caso dì temporale ripararsi sotto un anfratto o una grotta meglio in valle che sulla cresta;
6- se non ci sono ripari sicuri è preferibile prendere più acqua possibile perché i vestiti bagnati sono buoni conduttori rispetto al corpo umano e favoriscono la dissipazione della scarica; si sarà più sicuri dentro una automobile o dentro un rifugio a rivestimento metallico.

 

Come comportarsi in montagna

La montagna è un ambiente magnifico ma presenta alcuni pericoli.
Vivere la montagna in sicurezza significa ridurre i rischi per godere appieno la vostra escursione.

Rispettare queste poche regole serve a non correre rischi inutili e a salvaguardare la bellezza dei posti in cui vi trovate.

1- La bellezza dei luoghi che state visitando dipende anche da voi.
2- Natura e cultura
3- Rispettate la cultura e le tradizioni locali, ricorda che sei ospite delle genti di montagna
4- Rispettate la natura
5- Portate a casa i vostri rifiuti
6- Non accendete fuochi
7- Non raccogliete fiori
8- Non disturbate gli animali ed evitate rumori molesti

 

Cosa mettere nello zaino e come vestirsi

Indossate scarponcini comodi da montagna, non partite con ciabatte, calzature con suola bassa o liscia. Una calzata perfetta, suole anti-scivolo, impermeabilità e leggerezza sono caratteristiche indispensabili.

Partite sempre con uno zaino impermeabile con abbigliamento caldo e anti vento e la biancheria di ricambio.

Portate con voi liquidi in abbondanza, del cibo energetico, la crema da sole, gli occhiali da sole, un berretto.

Portate sempre con voi una cartina topografica, un apparecchio gps, il telefono cellulare e il kit di primo soccorso.

Non dimenticate la lampada frontale se partite per escursioni lunghe, soprattutto nei mesi invernali quando le giornate sono più corte. Pesa poco e non porta via spazio.

 

La scelta dell’itinerario

Informatevi sulla difficoltà dei percorsi, scegliete sempre l’escursione adatta alla preparazione fisica del più debole.

Rimanete sui sentieri segnati.

Lasciate detto dove andate.

Se partite con dei bambini non scegliete itinerari esposti che richiedono costante concentrazione e resistenza fisica.

Se prevedete la sosta o il pernottamento in rifugio chiamate per informarvi sull’effettiva apertura. Se prevedete un giro lungo con sosta in più rifugi ricordate di registrarvi nei libri dei rifugi.

 

Durante l’escursione

Fretta e velocità sono controproducenti: state attenti a dove appoggiate i piedi e abbiate un passo lento e sicuro.

Tenete il ritmo della persona più debole del gruppo.

Fate delle pause regolari e bevete regolarmente.

Limitate l’utilizzo del telefono e disattivate tutte le impostazioni che consumano la batteria.

Il meteo

 

Controllate il meteo prima di partire.

Ricordate che in montagna il tempo può cambiare velocemente e le temperature possono abbassarsi di molto.

Se si avvicina un temporale tornate indietro, state lontano da alberi isolati e non rimanete in vetta o sulla cresta.

Nel dubbio tornate indietro, a volte è meglio rinunciare che rischiare.

 

In caso di incidente

Chiunque venga a conoscenza di un incidente o intercetti un segnale di soccorso è tenuto a prestare soccorso, informando la stazione di soccorso o il gestore del rifugio più vicino.

 

Numero di primo soccorso

Emergenza: 118
Comunicate subito all’operatore dove vi trovate: luogo e provincia

 

Segnali internazionali di soccorso

Chiamata
Lanciare SEI volte entro un minuto un segnale acustico/ottico e ripetere gli stessi segnali dopo che è trascorso un minuto.
Risposta
Lanciare TRE volte entro un minuto un segnale acustico/ottico e ripeterlo dopo un minuto di intervallo.

 

Le buone regole per camminare in sintonia con noi.

Con queste semplici premesse, intendiamo prepararci al meglio per l’apertura della stagione escursionistica in prossima apertura. L’invito è dunque rivolto a tutti i fruitori e nuovi fruitori delle nostre uscite, al fine di garantire la massima riuscita di ogni evento programmato dalla nostra Associazione.

La partecipazione alle escursioni deve essere decisa sulla base della propria preparazione fisica e tecnica ed in base al grado di difficoltà riportato sul programma.

Chiunque partecipi all’escursione deve collaborare con i responsabili organizzatori ed i suoi coadiutori, nonché con gli altri partecipanti, al fine della buona riuscita dell’uscita; deve anche impegnarsi, in base alla propria esperienza, a garantire la massima sicurezza di tutta la comitiva.

I partecipanti devono essere solidali e propositivi in ogni momento con i responsabili e devono uniformarsi alle sue decisioni, soprattutto quando malauguratamente dovessero sopraggiungere difficoltà di ogni sorta.

Sono assolutamente vietate ogni tipo di deviazioni dai percorsi programmati, salvo autorizzazione dei responsabili organizzatori. Detta autorizzazione potrà essere insindacabilmente concessa solo se gli interessati saranno considerati autonomi e saranno comunque, da quel momento, esclusi automaticamente dall’escursione.

I partecipanti dovranno astenersi dal creare situazioni difficili e/o pericolose per la propria e l’altrui incolumità.

Il responsabile dell’uscita si riserva di non accettare, in base alle difficoltà previste, persone ritenute non idonee e/o insufficientemente equipaggiate.

La puntualità è un requisito essenziale, eventuali ritardatari non avranno diritto ad alcun rimborso su quote eventualmente anticipate.

I minori dovranno sempre essere accompagnati da persona garante e responsabile.

La partecipazione all’escursione comporta l’accettazione automatica e completa del presente regolamento e del programma particolare della singola uscita.

Prevenzione incendi e cosa fare in caso di incendio

In questi giorni torna l’incubo incendi sulle nostre amate montagne e luoghi di interesse naturalistico soprattutto amato da noi escursionisti.

Ebbene si, affrontare con le dovute precauzioni e raccomandazioni del caso. Un’emergenza o situazione che potrebbe capitarci in qualsiasi momento.

Non vogliamo scoraggiare o mettere paura ma è importante informare per essere informati, anche per prevenire incendi, e quindi non solo sopravvivervi o sfuggire.

Ecco alcune regole fondamentali ed efficaci estrapolate dal sito del corpo forestale dello stato

Bosco in fiamme

COME AGIRE IN CASO DI INCENDIO
IMPORTANTE
Chiamare immediatamente
il Numero telefonico nazionale del
CORPO FORESTALE DELLO STATO
1515 o gli altri numeri di pronto intervento

COME PREVENIRE GLI INCENDI DI BOSCO 

Non gettare mai mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi.
Non accendere mai fuochi nel bosco, se non in aree a ciò destinate.
Non parcheggiare mai l’auto sopra erba o foglie secche.
Non abbandonare mai rifiuti nel bosco e/o fuori dalle regolari discariche.
Non bruciare mai stoppie, paglia o altri residui agricoli vicino al bosco o ad altre aree incolte.

IN CASO DI AVVISTAMENTO DI UN INCENDIO 

Avvisaresubito il Corpo forestale dello Stato, telefonando al numero 1515o agli altri numeri di pronto intervento.
Segnalare il luogo dove si scorge il fumo o si vedono le fiamme,comunicando località e Comune. Non riagganciare fino a che l’operatore non abbia dato conferma.
Non avere timore a fornire il proprio nome, cognome e telefono; si tratta di informazioni riservate, che non saranno comunicate a estranei, necessarie a chiedervi ulteriori dettagli e a scoraggiare le chiamate di disturbo.

Se possibile, fornire ulteriori informazioni:
Entità e descrizione del fumo (colonna di fumo bianco leggero oppure colonna di fumo nero, colonna di fumo isolata oppure più colonne allineate).
Presenza di abitazioni, elettrodotti, strade e ferrovie.
Tipo di vegetazione e bosco: incolti, pascoli, pinete, querceti,macchia mediterranea, ecc.

COMPORTAMENTI DA TENERE IN CASO DI INCENDIO 
Assicurarsi una via di fuga, considerando il percorso stradale in relazione alla direzione dell’incendio.
Non allontanarsi dal veicolo, che garantisce una buona possibilità di sopravvivenza durante il passaggio del fuoco; fermare il veicolo in zone aperte e prive di vegetazione; mantenere le luci accese,chiudere i finestrini e le prese d’aria.
Non sostare in zone sovrastanti l’incendio o sottovento.
Non fermarsi a osservarel’incendio lungo la strada; se la strada è chiusa, non accodarsi ma tornare indietro.
Facilitare l’intervento dei mezzi di soccorso, non ingombrando la strada con l’autovettura.
Non lasciare parti del corpo scoperte.
Non fuggire in preda al panico; cercare un punto in cui sia possibile attraversare il fuoco e portarsi senza esitazione né ripensamenti sulla zona già bruciata.
Seguire sempre le indicazionidate dal personale o dal Direttore delle Operazioni di Spegnimento (D.O.S.).

INTERVENTI POSSIBILI 
 
Intervenire su un incendio senza dispositivi di sicurezza né addestramento è pericoloso. Il Direttore delle operazioni di spegnimento e i suoi collaboratori allontaneranno dalla zona curiosi e “volontari occasionali”, o li destineranno a compiti di supporto logistico.

I cittadini possono tuttavia impedire che un piccolo fuoco si trasformi in un incendio.
Solo in caso di un principio di incendio e solo se certi di avere una via di fuga si può tentare di spegnerlo: Tenendo le spalle al vento, battere le fiamme con un ramo verde fino a soffocarle.
Indicare alle squadre antincendio le strade o i sentieri che si conoscono.
Mettere a disposizione riserve d’acqua e altre attrezzature.
Non avvicinarsi mai al fuoco controvento e tener sempre presente che il vento può presentare improvvise e imprevedibili variazioni di direzione e di intensità.
Se si ha a disposizione una pala, gettare terra sulla base delle fiamme.
Non affrontare le fiamme da soli; in caso di malessere si deve essere soccorsi in tempo.
Per bloccare il fuoco è importante togliere materiale combustibile dal suo percorso.
Se un ricovero di bestiame è a rischio, aprire una via di fuga agli animali.
Vigilare e presidiare le zone bruciate, spegnendo definitivamente ogni parte ancora fumante, poiché il fuoco può riprendere anche a distanza di tempo.
 
I PERICOLI CONNESSI ALL’INCENDIO 
 
Il fumo fa perdere il senso dell’orientamento e il contatto con gli altri, irrita gli occhi e le vie respiratorie, può intossicare e far perdere i sensi, impedendo di mettersi in salvo. Il fumo è la prima causa di morte!
Gli alberi bruciati, ma ancora in piedi, possono cadere improvvisamente, anche tempo dopo il passaggio del fuoco; segnalarne la presenza se sono vicini a vie di transito.
Il terreno percorso dal fuoco è più instabile; se si cammina in aree bruciate, aumenta il rischio di rotolamento sassi e di cadute specie in caso di stanchezza, buio o panico.
La caduta di pietre, anche di grandi dimensioni, di rami e di alberi non cessa una volta che le fiamme sono spente! Piogge cospicue e vento forte a raffiche possono far tornare il pericolo anche a mesi di distanza.
Il lancio d’acqua di un aereo o elicottero può far cadere a terra una persona, spezzare rami o, se intercetta un elettrodotto, innescare una scarica a terra, con pericolo di folgorazione! Se non si riesce ad allontanarsi, mai farsi sorprendere in piedi o, peggio, in corsa dal lancio d’acqua; in caso, sdraiarsi a terra proteggendo il viso con le mani.
Manufatti rurali e discariche abusive possono contenere sostanze infiammabili, tossiche o esplosive. L’incendio rende nervosi e quindi pericolosi anche gli animali più mansueti (cani, pecore, mucche, cavalli); anche vipere,  vespe e calabroni diventano più aggressivi.
I cespugli vengono tagliati per aprire varchi nella vegetazione; spesso rimangono pericolosi monconi con spigoli appuntiti, proprio nei punti di passaggio.
Elicotteri e autobotti spesso lasciano sull’asfalto un velo di prodotto estinguente che rende il fondo scivoloso e può causare incidenti stradali.
Gettare acqua su accumuli di brace può generare improvvise espansioni di vapore, con effetti simili a piccole esplosioni.

QUANDO SI È CIRCONDATI DAL FUOCO 

Mantenere la calma.
Cercare una via di fuga sicura: una strada o un corso d’acqua.
Se non si trova nessuna via di fuga, spostarsi lungo il fronte del fuoco per cercare il punto di più facile attraversamento, quindi attraversare il fronteper raggiungere l’area già bruciata.
Se non ci sono alternative, stendersi a terra dove non c’è vegetazione, bagnarsi o coprirsi di terra e prepararsi all’arrivo del fumo, respirando con un panno bagnato sulla bocca.
In spiaggia raggrupparsi sull’arenile e immergersi in acqua.
Non tentare di recuperare gli effetti personali. La vostra vita è più importante!
Non abbandonare la casa, se non si è certi che la via di fuga sia aperta; sigillare (con carta adesiva e panni bagnati) porte e finestre e segnalare la propria presenza. Il fuoco oltrepasserà la casa prima che all’interno penetrino il fumo e le fiamme.
Su strada, in assenza di una via di fuga sicura, fermare l’automobile e non abbandonarla; chiudere i finestrini e il sistema di ventilazione; segnalare la propria presenza con il clacson e con i fari.

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