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La Via dei Pastori – altopiani di Campòlico – Brancaleone (RC)

Domenica 9 Marzo con l’Associazione Il Giardino di Morgana ci immergeremo nelle campagne dell’entroterra di Brancaleone, attraverso un’appassionante viaggio sulla “Via dei Pastori” tra paesaggio, storia e biodiversità.

Gli Altopiani di Campoìco sono il “polmone verde” del territorio di Brancaleone, un percorso confinante con la vicina Staiti, inserito nel circuito Nazionale degli itinerari da riviste prestigiose come “Corriere della Sera”. Questa escursione promette di far vivere grandi emozioni, soprattutto di grande impatto paesaggistico e naturalistico per la sua biodiversità presente e le suggestioni che offre.

DESCRIZIONE ITINERARIO

Questo territorio è caratterizzato da ampie praterie e distese, un ambiente unico da cui si godono panorami incredibili. Oltre alla grande biodiversità presente contraddistinta da vegetazione di macchia mediterranea, negli ultimi anni sono stati rilevati una serie di Palmenti rupestri riferibili al periodo Greco-Romano e Bizantino. In questo angolo di meraviglia insistono ancora antichi casolari sparsi fra le campagne, adibiti a vite o a uliveto, il tutto incastonato tra ruscelli e un fitto bosco caratterizzato da specie arboree come: Elci, Castagni, Roverelle, Querce, Corbezzoli, Ginestre, Peri selvatici e molte altre specie di sottobosco come il pungitopo, funghi di varie specie e tante altre varietà di erbe commestibili e officinali.

Il territorio è collegato da diverse mulattiere che costeggiano tutto l’altopiano. Ancora oggi questo territorio ha una forte vocazione pastorizia, sono infatti presenti alcune piccole aziende agricole che producono e vendono prodotti caseari.

 

PROGRAMMA:

Ore 09:00 Raduno a Brancaleone marina (in Piazza Stazione),
Ore 09:25 trasferimento con le proprie auto verso la località Cardùsi.
Ore 10:00 Inizio trekking
Ore 13:00 sosta pranzo a sacco
Ore 14:00 rientro al punto di partenza gustando un buon caffè.
Ore 16:00 Fine e saluti

 

 SCHEDA TECNICA


Escursione di tipo: E – Escursionistica (facile)
Percorso: a padella
Distanza totale: 8km
Caratteristiche percorso: Strade mulattiere, sterrati.
Dislivelli: 258mt
Adatta ai bambini: SI (se accompagnati da un adulto)
Min: 10 – Max 25 partecipanti

 

ATTREZZATURA CONSIGLIATA


– Zainetto
– Scarponcini da trekking (vietate calzature aperte)
– Acqua 1,5 L
– Abbigliamento a strati adatto al periodo
– K-WAY
– Cappellino e scaldacollo
– Pranzo a sacco
– Scarpe di ricambio
– Fotocamera

 

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:

15€ (guida e organizzazione)

 

INFO E PRENOTAZIONI

Tramite WhatsApp al Num. 3470844564 – 3489308724 (indicando nome e cognome del singolo partecipante)

ISCRIZIONI APERTE FINO AL 7 MARZO

 

 

 

Alla scoperta dei Calanchi di Palizzi al tramonto

Domenica 29 Settembre ci immergeremo nella bellezza del tramonto di fine estate con l’escursione ai Calanchi di Palizzi. Sarà un entusiasmante viaggio che ci proietterà indietro nel tempo di 3 milioni e mezzo di anni fa, tra queste formazioni di “Marne bianchissime” tra natura e ricchissima biodiversità che contraddistingue questo luogo dichiarato S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario).

L’escursione si svolgerà in due tappe, vicine fra loro e raggiungibili in automobile.

I contrasti, il paesaggio, la forza della terra, sarà prorompente, in un luogo tra i più suggestivi del territorio reggino, portato in auge dalla nostra associazione che sin dal 2015 promuove questo sito, oggi divenuto fra i più instagrammabili del territorio Calabrese e Reggino.

Come da tradizione, ci sarà anche la visita ad una nuova realtà imprenditoriale del territorio, un complesso residenziale immerso nella natura che scopriremo insieme ai gestori, sarà anche un modo per conoscere una bella realtà del territorio che si proietta verso una nuova formula di ospitalità diffusa che rappresenta un volano importante di sviluppo per questo territorio.

 PROGRAMMA:

Ore 15:30 Raduno e registrazione partecipanti a Palizzi Marina (ex SS106). Riferimenti Google maps https://maps.app.goo.gl/bn9FLrCaaWHjerUC9

16:00 Visita ed esplorazione nella “prima parte” del sito dei calanchi antistanti al mare per godere di paesaggi inediti.

Ore 17:00 Trasferimento in auto presso la “Pineta Comunale di Palizzi” con Visita ed esplorazione alla “seconda parte” del sito dei Calanchi, per godere del magico tramonto.

Ore 19:30 (poco distante) saremo ospiti presso il BeB “Una terrazza sul mare” dove vi sarà un apericena all’interno dei giardini della struttura, e visita all’intero complesso residenziale, per conoscere una nuova realtà imprenditoriale giovanile

Ore 20:30 Fine e saluti

 

SCHEDA TECNICA

Escursione di tipo: T (Turistica)
Lunghezza complessiva: Irrilevante
Dislivelli: Irrilevanti
Terreno: Marne bianche
Acqua: No
Adatta ai bambini: Si (se accompagnati da un adulto)

 

ATTREZZATURA CONSIGLIATA;

Abbigliamento adatto al periodo, scarponcini o scarpe da ginnastica di gomma, cappellino, occhiali da sole, giacca a vento, acqua (almeno 1lt), macchina fotografica o smartphone, bastoncini (facoltativi)

 

COME PARTECIPARE?

Le adesioni sono aperte sino al 27 Settembre2024 inviando un messaggio WhatsApp al numero 347-0844564 (inviando il proprio nome e cognome).

 

QUOTA DI PARTECIPAZIONE;

Quota di partecipazione 20€ a persona (comprende apericena)
(La quota potrà essere versata direttamente presso il luogo dell’appuntamento)

 

NOTA IMPORTANTE:

Non è prevista polizza assicurazione infortuni, la partecipazione implica l’esonero di ogni responsabilità civile o penale dell’organizzazione, la quale svolge il ruolo di organizzazione, divulgazione e promozione dei luoghi sul territorio Calabrese.

 

AgroArcheoTrekking; il 10 Dicembre alla scoperta della Torre di Galati

L’escursione prevede un itinerario facile, anche adatta ai meno avvezzi all’escursionismo, la meta sarà uno dei siti storici che caratterizzano l’entroterra di Brancaleone “Torre di Galati o Marafioti nelle immediate campagne alle spalle della piccola frazione costiera di Galati. Un entusiasmante viaggio alla scoperta del patrimonio storico e culturale dell’entroterra Brancaleonese, che si appresta ad essere uno degli itinerari

DESCRIZIONE DEL PERCORSO:

Ci si ritroverà presso la piazzetta della Chiesa Maria SS Addolorata di (sulla SS106), da qui divideremo le automobili in due gruppi e si partirà con il cammino direttamente dal cimitero di Galati (che dista 700mt)dove un sentiero su strada mulattiera ci condurrà tra le campagne dell’entroterra con la visione di ampi panorami sulla vallata della fiumara Aranghìa e verdeggianti colline.

Dopo circa 50 minuti di cammino arriveremo ai ruderi di una piccola chiesetta e di li a pochi passi alla Torre Galati , un edificio del 1600 con una storia millenaria, e la possibilità di visitare i suoi interni, che saranno aperti al pubblico in questa occasione straordinaria, conosceremo la storia e le vicissitudini legate alla sua funzione e l’architettura.

Nel primo Pomeriggio, ci si rimetterà in cammino per il rientro, attraversando un secondo itinerario che ridiscenderà le colline attraverso un sentiero di terra battuta, fino a giungere a Galati. Dove poco prima di arrivare nel piccolo centro abitato, ammireremo stupendi calanchi di marna bianca che ci appariranno come un paesaggio lunare. Terminata la visita al geosito, proseguiremo verso il cuore del centro abitato e faremo rientro alle auto, attraverso la SS106 per 700mt oltre il centro abitato.

Tale escursione sarà finalizzata a sostegno del progetto di riqualificazione del sentiero naturalistico alla torre, con l’installazione di idonea segnaletica per la fruizione di tutti!

 

PROGRAMMA:

ORE 09:30 INCONTRO/RADUNO PIAZZALE CHIESA MARIA SS ADDOLORATA DI GALATI (QUI LE COORDINATE GPS)
ORE 10:00 INIZIO ESCURSIONE  (DA LOC. CIMITERO DI GALATI)
ORE 12:30 PRANZO A SACCO
ORE 14:00 PERCORSO PER IL RITORNO
ORE 15:30 VISITA GEOSITO DEI CALANCHI E ARRIVO A GALATI (TRANSFERT CON LE AUTO)
ORE 16:00 ARRIVO PREVISTO AL PUNTO DI PARTENZA

 

QUOTA DI PARTECIPAZIONE: 15€ (a sostegno di un progetto per la riqualificazione del sentiero naturalistico alla Torre)

 

SCHEDA TECNICA:

Difficoltà: T/E (Turistica Escursionistica)
Impegno: Medio/facile
Lunghezza percorso: 4km (ad anello) A/R
Dislivello 160mt
Durata complessiva: 6h soste incluse
Fondo: terra battuta
Presenza d’Acqua: NO

 

ATTREZZATURA CONSIGLIATA:

Scarpe da trekking, Zainetto leggero, abbigliamento adatto al periodo (a strati) , k-way, impermeabile, cappellino, acqua (almeno 2lt), snack o spuntino- pranzo a sacco, macchina fotografica o smartphone.

 

PRENOTAZIONE VIA WHATSAPP AL NUMERO 347-0844564 (inviando nome e cognome) ENTRO E NON OLTRE L’8 DICEMBRE 2023

29 Ottobre AgroArcheoTrekking – Bosco di Rùdina Ferruzzano (RC)

Domenica 29 Ottobre AgroArcheoTrekking – Kalabria Experience vi porta alla scoperta  del Bosco di Rùdina (S.I.C.) e del magico borgo di Ferruzzano (RC). Un’escursione naturalistico-culturale affascinante di scenari fiabeschi e completamente immersi nel silenzio del bosco e della sua rara vegetazione, tra palmenti di pietra e panorami mozzafiato, alla scoperta della storia e dei popoli che hanno caratterizzato questo territorio.

Il Bosco di Rùdina, posto nel territorio di Ferruzzano, costituisce un vero e proprio “unicum” per i botanici in quanto è uno degli ultimi esempi di macchia mediterranea in cui, grazie a particolari condizioni microclimatiche, la biodiversità vegetale e animale sono rimaste quasi intatte nei secoli nonostante l’azione plurimillenaria dell’uomo. E’ un sito S.I.C. (sito di interesse comunitario), il suo interesse naturalistico si basa sul fatto che esso conserva ancora un livello di naturalità molto elevato, testimoniato dalla notevole articolazione tipologica, ed inoltre rappresenta un ultimo esempio di vegetazione forestale mediterranea di bassa quota presente sul versante jonico dell’Aspromonte, dove, la particolare conformazione morfologica, con l’esposizione prevalentemente a Nord. Qui crescono esemplari di piante endemiche quali farnetto, Carpino, Leccio, la sughera, la Roverella di Virgilio, la roverella di Dalechampi, l’orniello, l’acero trilobo, l’acero napoletano, l’olmo, ecc.. Il sottobosco è caratterizzato da arbusti sempreverdi come lentisco, mirto, erica, corbezzolo, ecc. L’interesse storico del Bosco di Rùdina è legato alla presenza di numerosi palmenti scavati nell’arenaria (circa 200), manufatti di paleoviticoltura testimonianti una lunga stratificazione di civiltà diverse, da quella ellenica a quella bizantina.

DESCRIZIONE

Preso il sentiero a sinistra si entrerà direttamente nel “Bosco di Rùdina”, in uno scenario fiabesco ammantato di muschio. Qui i primi palmenti in pietra ci sorprenderanno per la loro storia e le antiche origini, illustrate delle nostre guide esperte. Si proseguirà immersi nella fitta vegetazione dalle più svariate specie di piante ed alberi, in uno scenario incontaminato e immerso nel silenzio. Ci si immette per una mulattiera che scende lievemente attraversando una zona caratterizzata da sistemi a terrazzamenti in pietra a secco, dove potremo ammirare alcuni esemplari di alberi da Sughero. Da qui a breve si arriverà in loc“Carrì” dove visiteremo i ruderi della chiesetta di “Santa Maria degli Armeni” e questa breve sosta, attraversando un antico casolare “Casale Cafari” imboccheremo un sentiero che attraversa uliveti e vigneti, di qui a breve su una leggera salita raggiungeremo il punto di partenza in loc. Zaccaria, quindi presso l’area attrezzata pic-nic per la pausa pranzo dove effettueremo una gustosissima degustazione di prodotti tipici del luogo di produzione dell’Azienda Panzera

 

PROGRAMMA:

Ore 08:45 Raduno a Ferruzzano Marina  Bar Il ritrovo Via Giacomo Matteotti – (SS106)  QUI COORDINATE GPS
Ore 09:00 Partenza per il Borgo di Ferruzzano e parcheggio automobili.
Ore 09:30 Partenza escursione, si arriverà al bosco dopo circa 1km di strada
Ore 13:00 Degustazione di prodotti tipici dell’Azienda Panzera area pic-nic bosco di Rùdina (salumi, formaggi, vino)
Ore 14:30 Risaliremo verso Ferruzzano Superiore, giunti al borgo effettueremo una visita immersiva all’interno dei vicoli più caratteristici del paese, dove potremo ammirare gli splendidi scorci e panorami mozzafiato.
Ore 16:30 Fine e saluti

 

ATTREZZATURA CONSIGLIATA:

Scarponcini da trekking, k-way, impermeabile, cappellino, occhiali da sole, indumenti a strati e comunque adatti al periodo climatico, borraccia d’acqua (1/5 lt), snack o spuntino, sacchetto per i propri rifiuti, indumenti di ricambio (facoltativi), macchina fotografica o smartphone.

 

SCHEDA TECNICA:

Escursione di tipo: E (Escursionistico)
Difficoltà: Media
Percorso: a padella 7KM (A/R)
Tempo di percorrenza: 6h (soste incluse)
Degustazione tipica: Area Pic-Nic (Azienda Panzera)
Quota di partecipazione: 15€ (incluso degustazione)

 

ADESIONI :

Prenotazione obbligatoria entro e non oltre il 28 Ottobre tramite messaggio Whatsapp al numero 3470844564 fornendo i propri dati anagrafici (nome e cognome)

 

*Non è prevista alcuna formula assicurativa infortuni, salvo essere già in possesso, pertanto gli organizzatori si ritengono esonerati da qualsiasi responsabilità civile o penale che possa derivare dall’escursione.

AgroArcheoTrekking-Domenica 28 Maggio alle Rocche di Prastarà

Nell’ambito della programmazione di Agro Archeo Trekking  Kalabria Experience in collaborazione con l’Associazione Vincenzo Luca Romeo di Masella, Fossatesi nel Mondo e la partecipazione della Pro Loco di Montebello Ionico,  Domenica 28 Maggio propongono una fantastica escursione alla scoperta del geosito delle “Rocche di Prastarà” (Montebello Jonico)

DESCRIZIONE:

Un’escursione, che promette di far vivere una giornata intensa sotto tutti i punti di vista. Il sito delle “Rocche di Prastarà” è un unicum dell’area grecanica, inserita in un contesto paesaggistico degno di nota, tra scorci di immane bellezza e paesaggi incantevoli, uniti alla fioritura primaverile in un tripudio di colori e contrasti.

Questo luogo è stato anche sede di eremitaggio di Sant’Elia (il giovane) che scelse proprio questi anfratti per ritirarsi in preghiera. Interessanti saranno anche gli aspetti naturalistici, legati alla flora di macchia mediterranea che qui creano degli scenari unici, con la visuale del suggestivo borgo di Pentedattilo e le Rocche di Santa Lena che fanno da cornice. Una full-immersion nella natura, che dal punto di vista emozionale, saprà affascinare anche i meno avvezzi all’escursionismo.

Dopo la visita nell’area del geosito, ci sposteremo verso la località detta “castelletto” ove insiste un curioso fabbricato immerso nella natura, dove l’Associazione Vincenzo Luca Romeo ci delizierà con una degustazione di prodotti tipici del luogo.

Nel primo pomeriggio, faremo rientro a Masella attraverso le mulattiera che taglia le campagne circostanti Prastarà.

 

PROGRAMMA:

Ore 09:00 Appuntamento e registrazione partecipanti a Masella (Piazza della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano.
Ore 09:20 Inizio escursione (circa 3,5 km di percorso fino al Geosito delle rocche di Prastarà – passeggiata esplorativa tra gli anfratti naturali del sito.
ore 12:45 Pausa Pranzo e Degustazione prodotti tipici locali in località “Castelletto”
ore 14:45 Partenza per il rientro a Masella
ore 16:00 Arrivo previsto a Masella, (3km di percorso).

 

SCHEDA TECNICA:
Escursione di tipo: E (Escursionistica)
Difficoltà: Medio/Facile
Dislivello medio: 100mt (circa)
Km di percorrenza: Complessivamente 5km (A/R)
Durata: Complessivamente 5h (soste incluse)
Percorso: Sentieri/strade mulattiere
Adatta ai Bambini: SI (+12 se accompagnati da un adulto)
Presenza d’acqua: NO (rifornirsi di almeno 2lt d’acqua)

 

ATTREZZATURA CONSIGLIATA:

Abbigliamento a strati adatti al periodo climatico, k-way, cappellino, occhiali da sole, crema protezione solare, impermeabile, scarponcini da trekk, scorta d’acqua per l’intera giornata (almeno 2lt), pranzo a sacco (integrazione alla degustazione), snack, macchina fotografica o smartphone.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:

10€ (quota a persona) + 5€ (Degustazione)

 

PER ADERIRE ALL’INIZIATIVA:

E’ obbligatorio prenotarsi entro e non oltre il 26 Maggio telefonando al numero 347-0844564 oppure inviando il proprio nominativo (nome e cognome) anche tramite messaggio whatsapp.

 

N.B.
L’escursione non prevede alcuna polizza assicurativa per eventuali infortuni. Ognuno partecipa volontariamente esonerando da ogni responsabilità civile o penale l’organizzazione.

 

Profumo di Primavera; tra riti e tradizioni Calabresi

Un antico proverbio recita “Quandu fhjurìscia ‘a bruvèra, arrivàu ‘a primavèra”.

La primavera è tornata, lo annunciano gli alberi fioriti degli altopiani calabresi, come la bruvera (erica), arbusto sempreverde, utilizzato per la lavorazione delle pipe e per la realizzazione di alcuni strumenti musicali tradizionali calabresi.

Convenzionalmente l’equinozio di primavera coincide con il 21 del mese, ma quest’anno, alle 22;24 del 20 marzo, siamo già entrati nella stagione “fhjuruta” e non per sola pura coincidenza siamo a metà della quaresima.

I falò di San Giuseppe, ancora in uso in alcune regioni della nostra penisola, avvengono proprio la vigilia dell’equinozio di primavera, e affondano origini nei riti dionisiaci, che segnavano la fine dell’inverno e il risveglio della natura. Nelle società contadine, inoltre, si attribuiva proprio al Santo Falegname, il rito simbolico di “segare” a metà i quaranta giorni di quaresima.

In Calabria come in tutta Europa, sono molto diffusi riti di fertilità e di buon auspicio per il raccolto, per aver superato l’inverno che come recita una filastrocca calabrese è sempre duro e difficile: “Sona e canta, pecuraru, ch`è venuta ‘a primavera. Alla faccia ‘e Jennaru, quandu facìa chiddha nivèra.” (Suona e canta, pastore, che è giunta la primavera. A dispetto di Gennaio e delle sue fredde nevicate.)

Quest’anno la festa di San Giuseppe è coincisa con la quarta domenica di quaresima, giorno in cui, nelle società tradizionali, venivano interrotte, per un giorno, le restrizioni e privazioni quaresimali, un tempo osservate con maggior riguardo. In Calabria, le memorie su queste ritualità sono del tutto cancellate ma fortunatamente ne troviamo traccia negli scritti di alcuni etnografi come Vincenzo Dorsa, il noto scrittore calabrese di origine arbereshe: “Quando la quaresima è giunta a metà del corso, le donnicciuole serrano la vecchia, festeggiando il punto medio della stagione tenebrosa con mangiare in compagnia di amiche, mele, fichi, castagne e altri cibi simili…” – Segare a metà quaresima” un fantoccio fatto di paglia e stracci o spezzare a metà un dolce a forma di pupa è comune a molti paesi della penisola.

La letteratura calabrese ci riporta anche l’usanza di dare il benvenuto alla primavera, così da accattivarsi le simpatie del mese pazzerello e salutare la vecchia stagione, simbolicamente scacciando via “Frevaru, curtu e amaru”.

A Villapiana, grazioso borgo, dell’alto cosentino, ancora oggi, nell’ultimo giorno di febbraio, ci si ritrova nella piazza principale del paese e ci si aggira per le strade facendo rumore e baccano con latte, pentoloni, coperchi, trombette, e strisciando per terra cianfrusaglie così da allontanare con l’assordante frastuono le negatività, scacciare febbraio e dare il benvenuto a Marzo, per detta dei villapianesi «Jam`a scuntruè a Marz». Si tratta di una sorta di festa – rito propiziatorio, che ritrova le origini nel mondo classico, greco.

Numerosi i proverbi, le filastrocche e le leggende che evidenziano quanto Marzo sia un mese pazzerello e caratterizzato dall’instabilità climatica. Si tramandano a tal proposito colorite espressioni dialettali come: “Eu su marzu marzicchiu, nu jornu ti vagnu, nu jornu t’assulicchiu”. “Megghju mammata ma ti ciangia ca u sula ‘e marzu ma ti tingia”. ; e ancora: “U friddu ‘e marzu trapana ‘u cornu d’o viteddhazzu e ammazza ‘a vecchia nto jazzu!”

Marzo passa improvvisamente dal sole alla pioggia, dalla pioggerellina ai raggi di sole così da regalarci spesso piacevoli e incantevoli spettacoli naturali: oltre ai prati verdeggianti, ai mandorli e ai peschi in fiore anche qualche meraviglioso Arcobaleno. La forma dell’arcobaleno dà l’idea di un collegamento, una scala tra terra e cielo, un passaggio dal materiale al divino.

 

 

 

Nella credenza popolare calabrese era di buon auspicio l’arcobaleno serale. Al contrario quello mattutino, non designava la fine della pioggia, ma annunciava forti temporali pomeridiani: “Arcu sirala bonu tempu matinala. Arcu matinala, si sbacanta e s’inchia ‘u cannala.”

È veramente raro vedere per intero un arcobaleno… Secondo la credenza popolare calabrese nel punto in cui finisce l’arcobaleno si trova un tesoro nascosto. Anche in Irlanda si tramanda che nel punto in cui termina l’arco c’è un pentolone d’oro sorvegliato da un piccolo gnomo. Tante le leggende legate a questo fenomeno ottico atmosferico, un vero magico spettacolo della natura… con i suoi sette colori…

 

 

Nei dialetti armeni, l’arcobaleno è detto cintura di Dio, cintura di Gesù, cintura della Vergine Maria, cintura di San Karapet, cintura del padrino, Assuimishkap .

In Galizia l’apparizione dell’arcobaleno è attribuita ad una divinità precristiana, una Vecchia Filatrice, dea creatrice e distruttrice. Si tramanda avesse sette figlie e che fosse influente sul clima. In Galizia l’arcobaleno è chiamato “Arco da Vella” (arco della Vecchia) e in un canto popolare la Vecchia dopo aver mangiato tanto, esplode e subito dopo in cielo è apparso un arcobaleno.

In Sardegna, come in Spagna, la Vecchia filatrice, detta Filonzana o Filandorra è responsabile dell’apparizione dell’arcobaleno.

Anche in Calabria, le tracce di questa figura ancestrale sono ben visibili nei modi di dire, in canti, in leggende e nei nomi di alcune località. Ne sono un esempio la “Timpa della Vecchia” a San Sosti, borgo cosentino che sorge in una conca nell’alta valle dell’Esaro e l’Elce della Vecchia, piccola verdeggiante contrada di Guardavalle, in provincia di Catanzaro.

La figura della vecchia filatrice è personificata dalla moglie di Re Carnevale, rimasta vedova nella notte di Martedì Grasso… Nelle società tradizionali le privazioni quaresimali dettate dalla dottrina cristiana erano osservate con maggior rigore. Tant’è che l’immaginario popolare ha conferito un volto alla quaresima… 40 giorni di restrizioni, sono un vero sacrificio.

Ed è “Corajisima” che li faceva rispettare. Si tramanda, che la brutta Vecchia, alta e smilza, disponesse, in un luogo appartato del paese, dei calderoni di acqua bollente, per scottare la gola, di quanti avessero mangiato carne e non avessero rispettato le proibizioni quaresimali… dopo ogni brutto temporale risplende il sole e appare un meraviglioso arcobaleno… così dopo ogni sacrificio si hanno delle soddisfazioni… e dopo i quaranta giorni quaresimali risuoneranno a festa, anche quest’anno le Campane.

Testo e foto di Andrea Bressi 20/03/2023

 

 

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