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Domenica 3 Novembre; l’anello di Pentedattilo (RC)

Domenica 3 novembre Kalabria Experience vi porterà a scoprire Pentedattilo, con un trekking attraverso l’anelo di monte calvario su cui sorge il borgo.

Sarà un viaggio emozionante che ci permetterà di entrare in contatto con le suggestioni ed i panorami che suscita il borgo, dove storia, natura e leggenda si mescolano in un contesto davvero particolare. Faremo questo viaggio in compagnia e grazie alla collaborazione della Guida AIGAE Domenico Guarna che ci condurrà attraverso secoli e secoli di storia.

PROGRAMMA

Ore 09.30 Raduno e registrazione partecipanti al parcheggio di Pentedattilo (https://goo.gl/maps/MKEX2kZ5TkNhPAYp6)

Ore 10.00 inizio trekking Ore 13:00 Pranzo a sacco

Ore 14.00 Fine e saluti (rientro alle auto)

 

SCHEDA TECNICA:

Livello: T (Turistico)
Difficoltà: Facile
Adatto ai bambini: SI (se accompagnati da un adulto)

 

ATTREZZATURA CONSIGLIATA:
Scarponcini da trekkig, abbigliamento a strati o comunque adatti al periodo climatico, k-way, bastoncini da trekking (facoltativi) cappellino, acqua (almeno 1,5lt), pranzo o spuntino per il pranzo, macchina fotografica.

 

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:
15€ (da versare al momento dell’incontro)

 

Iscrizioni a numero chiuso: fino ad un massimo di 20 partecipanti

 

PRENOTAZIONE:
Obbligatoria entro e non oltre il 31 Ottobre tramite WhatsApp al numero: 3470844564, fornendo il proprio Nome e Cognome

 

La Via dei Borghi a Pentedattilo Domenica 24 Ottobre

Domenica 24 ottobre La Via dei Borghi attraverserà uno dei luoghi più suggestivi della provincia, Pentedattilo, la “mano di pietra” dell’ Area Grecanica.
Sarà un breve percorso ad anello attorno alla spettacolare rupe che ci permetterà di entrare in contatto con le mille suggestioni che questo borgo sa suscitare negli occhi del viandante.


Un’esperienza speciale che coniugherà storia, natura, paesaggio e sapori di una terra speciale.

Link luogo appuntamento
https://goo.gl/maps/MKEX2kZ5TkNhPAYp6

PROGRAMMA
10.00 Raduno in prossimità del Parcheggio prospiciente Pentedattilo (vedi foto e link sopra)
10.15 Dopo la registrazione daremo inizio al nostro percorso trekking che ci permetterà di assaporare con lentezza i luoghi che rendono unico questo angolo di Calabria.Visiteremo la chiesa della Candelora e percorreremo un anello intorno alla rupe che ci permetterà di scoprire storie e paesaggi unici.Concluso il periplo della rupe assaporeremo i gusti più tradizionali nella piazza del borgo con il caratteristico “Pane Cunzato”.
IL PRANZO VERRA’ PREPARATO DALLA SIGNORA ROSSELLA CHE ORMAI RAPPRESENTA UNA STORIA DI RESISTENZA E RESILIENZA CHE SARA’ BELLISSIMO CONOSCERE
14.00 Dopo il pranzo continueremo la nostra esplorazione facendo tappa nell’affresco di San Cristoforo, nella chiesa di San Pietro e Paolo e facendo visita alle rovine del Castello dove faremo rivivere la tragedia della Strage degli Alberti
17.00 Fine escursione

SCHEDA TECNICA:
Itinerario T (Turistico Culturale)
Difficoltà: Facile
Adatto ai bambini: SI (se accompagnati da un adulto)

ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO:
A strati adatti al periodo, cappellino, scarpe da TREKKING (vietatissime scarpe aperte), macchina fotografica, mascherina.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:
15€ (da versare al momento dell’incontro) + 5 € per il pranzo

PRENOTAZIONE:
Obbligatoria entro e non oltre il 22 Ottobre al numero: 3470844564, fornendo Nome Cognome e recapito telefonico di ogni singolo partecipante.
Iscrizioni a numero chiuso: fino ad un massimo di 40 partecipanti

Alla scoperta del borgo di Pentedattilo (RC)

Pentedattilo: cinque dita. Cosi è chiamato questo piccolo borgo arroccato sul monte Calvario nel comune di Melito di Porto Salvo. Un borgo che cattura l’attenzione anche del più distratto, non solo per la morfologia della rocca su cui sorge ma anche per la bellezza della disposizione delle case distribuite lungo una ripida e instabile scoscesa. L’immagine di questo borgo silente è suggestiva tanto da meritargli l’appellativo di “borgo fantasma”.

Dell’antico paese di Pentedattilo si hanno notizie scritte per la prima volta nel IX secolo d.C., epoca in cui era già una cittadella fortificata, e il territorio cui faceva capo era molto esteso – dalle zone marine di Saline Joniche, passando per la Valle del Tuccio e infine arrivando alle zone pedemontane di Bagaladi. Costituì anche un centro nevralgico per l’amministrazione dell’economia agricola relativa ai terreni monastici di tutto il territorio melitese.

Nel 1500 Pentedattilo ebbe per la prima volta un proprietario laico, cioè Michele Francoperta, figlio di Ferrante; nel 1509 il feudo venne acquistato dalla famiglia Alberti di Messina che furono in gran parte protagonisti del clima di rinascita culturale ed economica che il nuovo secolo portò con sé; la casata degli Alberti è diventata famosa in Calabria a causa di un evento funesto: l’eccidio della nobile famiglia, compiuto a opera del barone Abenavoli del Franco di Montebello Jonico.

La strage si consumò la notte di Pasqua del 1686 a causa di dispute sui confini e in parte del rifiuto da parte del fratello di Antonia Alberti di concedere la stessa in sposa a Bernardino Abenavoli. In quella tragica notte venne dato l’assalto al castello e gran parte della famiglia Alberti venne massacrata: non vennero risparmiati né donne né bambini. Nei secoli a seguire Pentedattilo venne dapprima danneggiata dal terremoto del 1783 e in seguito cedette il passo a Melito di P.S., diventando una sua frazione. Oggi la parte antica del borgo è parzialmente in abbandono; ma grazie all’impegno di alcune associazioni sta divenendo un suggestivo centro di cultura e per l’artigianato locale, che si può ammirare nelle casette riadattate a bottega.

Dalla statale 106 è possibile ammirare la sua particolare collocazione che, soprattutto di sera, lo trasforma in un vero e proprio presepe. E’ facilmente raggiungibile in auto ed è possibile visitarlo interamente anche attraverso un percorso di trekking ad anello che consente di ammirarlo nella sua totale bellezza. In modo particolare, al calar del sole, la punta delle dita di questo gigante dormiente si colorano di rosso mentre il tepore dell’aria si fa sempre più denso.

Lo sguardo si perde in mezzo alle infinite vallate circostanti, solcate dalla fiumara Sant’Elia che partendo dagli altopiani dell’Aspromonte e costeggiando le frazioni del comune di Montebello raggiunge la spiaggia di Melito di P.S. per poi perdersi nelle trasparenti acque del mar Jonio. L’erosione di questa rocca di arenaria causata dagli eventi atmosferici la stanno lentamente consumando; anche i ruderi del castello, visibili solo in parte, si stanno progressivamente sgretolando. Probabilmente in futuro resterà ben poco delle antiche vestigia, ma la storia e la memoria di questo borgo continuerà a viaggiare attraverso i racconti e gli scritti, perché la conoscenza non muore ma si conserva nella memoria di chi ama la propria terra.

By Cristian Politanò

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