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25 Aprile; Progetto Pòleis, alla scoperta della Valle degli Armeni

Il 25 Aprile Kalabria Experience – Progetto Pòleis propone il Tour Esperienziale e fotografico alla scoperta dei Borghi della “Valle degli Armeni”, un itinerario che attraversa la storia e il tempo, alla scoperta di questo lembo di terra della provincia reggina. Dalle prime colonie Greche al passaggio degli Armeni in Calabria che in questo territorio hanno lasciato tracce indelebili del loro passaggio ed il loro stanziamento in epoca Bizantina.

Ci si muoverà raggiungendo siti e borghi con le proprie auto.

Il tour “Valle degli Armeni” propone; una visita al Parco Archeologico Urbano di Brancaleone Vetus, dove ammireremo oltre le emergenze storico-archeologiche del sito, anche la Grotta-Chiesa dell’Albero della Vita, icona della cristianità Armena dell’area.

Ci sposteremo poi presso l’Abbazia di Santa Maria di Tridetti di Staiti e conosceremo la storia di questa antica abbazia, fra le più belle dell’area reggina, con le sue caratteristiche architettoniche degne di rilievo ed il paesaggio incantato intorno.

Il Tour si sposterà verso Bruzzano Zeffirio dove raggiungeremo la leggendaria Rocca degli Armeni a Bruzzano Vetere. Qui toccheremo con mano e vedremo con gli occhi la storia degli armeni tra storia, fascino, panorami mozzafiato e particolari inediti, con la Visita al complesso fortificato della rocca e il meraviglioso Arco dei Principi di Carafa.

Pranzo a Bouffet Tipico (a cura dei volontari della Pro Loco di Bruzzano Zeffirio APS)

 

L’iniziativa sarà legata alla Giornata del Ricordo del Genocidio del Popolo Armeno che ogni anno si celebra in Calabria. Al termine del tour, ci sarà un momento commemorativo con l’accensione della fiamma della memoria presso il Teatro all’aperto di Bruzzano Vetere, con la rappresentanza della Comunità Armena-Calabria ed Istituzioni locali.

PROGRAMMA:

Ore 09:00 Raduno registrazione dei partecipanti (Piazza Stazione Brancaleone)
Ore 09:15 Partenza con le proprie auto verso Brancaleone Vetus (visita del sito storico, grotte, ruderi e percorsi del Borgo).
Ore 11:30 Trasferimento all’Abbazia di Santa Maria di Tridetti (Staiti) – visita guidata dell’abbazia Bizantina
Ore 12:30 Arrivo previsto presso l’Abbazia di Santa Maria di Tridetti
Ore 12:30 Trasferimento in auto a Bruzzano Vetere – Rocca degli Armeni
Ore 13:30 Pranzo Buffet Tipico (all’aperto) a cura della Pro Loco di Bruzzano Zeffirio APS
Ore 15:00 Visita al Castello della Rocca Armenia, e Arco Trionfale dei Principi Carafa
Ore 16:30 Raduno presso l’area del teatro all’aperto e cerimonia solenne in ricordo dei Martiri Armeni
Ore 18:30 Saluti e rientro.

 

SCHEDA TECNICA

Comuni interessati: Brancaleone, Bruzzano Zeffirio, Staiti.
Escursione di tipo: T (Turistica)
Difficoltà: nessuna
Acqua: Rifornirsi da casa
Adatta ai bambini: SI (purchè accompagnati e sotto la responsabilità di un genitore)

 

CONSIGLIATO:

Abbigliamento a strati e adatto al periodo climatico, scarpe comode (anche snikers), cappellino, occhiali da sole, k-way, acqua almeno 1,5lt, eventuale spuntino di mezza giornata, macchina fotografica o smartphone.

 

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:

10€ (a persona) + 10€ per il Pranzo (che include “Buffet” a base di prodotti tipici locali di Bruzzano).

 

ISCRIZIONI A NUMERO CHIUSO :

MAX 30 persone

 

PRENOTAZIONI:

Telefonando al num. 3470844564 oppure mediante messaggio WhatsApp scrivendo il proprio (NOME E COGNOME), entro e non oltre il 22 Aprile.

 

N.B.
L’escursione non prevede alcuna polizza assicurativa per eventuali infortuni. Ognuno partecipa volontariamente esonerando da ogni responsabilità civile o penale l’organizzazione.

Domenica 21 Agosto; alla scoperta della Valle degli Armeni

Un’escursione breve ma intensa, che ci porterà alla scoperta della famosa degli armeni, ma anche del mondo bizantino, con i suoi monumenti e resti archeologici di superficie. Sarà un viaggio emozionante, ricco di contrasti paesaggistici e culturali, in un entroterra intriso di profumi e spiritualità.

Prima tappa del pomeriggio sarà il Monumento Bizantino di Santa Maria di ridetti (Staiti) con immerso in una silente vallata, ci farà percorrere la storia dal periodo ellenico sino all’età moderna. Oggi l’abazia si presenta in stato di rudere ben conservato, con ancora integre le evidenze architettoniche di questo edificio tra i più unici del territorio dell’area Grecanica.

Ci si sposterà sempre in Auto verso Rocca Armenia di Bruzzano Zeffirio, qui un complesso fortilizio e di una città cinta da mura, ci condurrà nel medioevo, alla scoperta del perchè e del come gli armeni abbiano influenzato questo territorio, crocevia di popolazioni, ma anche baluardo della cultura antica di tutta la Calabria.

Una breve visita ai resti del castello e ad una grande caverna, ci porterà alla scoperta dei panorami di tutta la vallata che si affaccia sul mar ionio, ma una visita all’arco trionfale dei Principi Carafa coronerà questa escursione con scorci su un passato glorioso.
Gran finale con la degustazione di vini locali, per brindare all’estate al calar della sera…

 

–PROGRAMMA–

Ore 17:00 Raduno e registrazioni partecipanti (Piazza Chiesa Parrocchiale Maria S.S. Annunziata (frazione Paese Nuovo) LINK POSIZIONE GOOGLE MAPS
Ore 17:15 Partenza con le proprie auto per Santa Maria di Tridetti (15 minuti in auto)
Ore 17:30 arrivo a Santa Maria di Tridetti -Staiti ( parcheggio automobili)- visita al complesso storico monumentale
Ore 18:30 Partenza per Bruzzano Vetere – Rocca degli Armeni (Parcheggio automobili) passeggiata immersiva fra i ruderi del centro storico antico, castello, arco dei principi.
Ore 19:30 – Brindisi al tramonto
Ore 20:00 Fine e Saluti e partenza per il rientro alle auto.

 

–SCHEDA TECNICA–

ESCURSIONE: T (Turistica)
LIVELLO DI DIFFICOLTA’: Facile
PRESENZA D’ACQUA: NO (Bruzzano Vetere)
–EQUIPAGGIAMENTO CONSIGLIATO–

Scarpe comode o chiuse (meglio da ginnastica), Cappellino, occhiali da sole, scorta d’acqua (almeno 1,5lt), crema o spry anti-zanzare (facoltativo)

 

–COME PARTECIPARE–

Prenotazione obbligatoria telefonando al numero 347-0844564 fornendo il proprio nome e cognome (entro e non oltre il 20 Agosto 2022) anche WHATSAPP!

–QUOTA DI PARTECIPAZIONE–

La partecipazione ha un costo simbolico di 10€ (quale contributo volontario per il sostegno delle attività della Pro Loco di Brancaleone) da versare sul luogo dell’appuntamento.

–ISCRIZIONI LIMITATE–

PER UN MINIMO DI 10 PERSONE ED UN MASSIMO DI 30 PERSONE!
*I minori sotto i 18 anni possono partecipare se accompagnati e sotto tutela di un adulto

–NOTE IMPORTANTI–

*Ogni partecipante è tenuto ad equipaggiarsi di mascherine monouso marchio CE, disinfettante/gel mani, a tenere le distanze previste dalle regole anti-contagio (almeno 1,5mt),

*Trattandosi di attività all’aperto, ogni partecipante è pregato di attenersi alle regole anti-covid.

*L’organizzazione si esime sin da ora da ogni responsabilità civile o penale che possa derivare da infortuni durante lo svolgimento dell’escursione, ognuno partecipa volontariamente ASSUMENDOSI LA PROPRIA RESPONSABILITA’.

 

Pollìschio; la città scomparsa.

Luoghi, misteri, leggende, avvenimenti storici e luoghi che la terra ha inghiottito nel silenzio. Civiltà che diedero vita ai nostri paesi Aspromontani e pedemontani.  Ci troviamo a sud della Calabria, e precisamente nel territorio di Staiti (borgo medievale a 13 Km dalla costa jonica, posto a 550mt s.l.m.). La località in questione, si trova a pochi passi dall’abazia di Santa Maria di Tridetti accanto al torrente Fiumarella (oggi un rigagnolo ma un tempo di portata consistente). Questo edificio di origine Bizantina, ma con chiare influenze normanne e motivi decorativi arabi, risale probabilmente al VII-VIII secolo, o addirittura al XI secolo, (come ritiene il grande archeologo Paolo Orsi, sovrintendente alle antichità e alle belle arti della Calabria, che scoprì l’Abbazia di Tridetti nel 1912).

La leggenda vuole che l’abazia sia stata costruita sui resti di un antico tempio dedicato al Dio Nettuno, edificato dai Locresi Zefhiri nel V-VI secolo A.C.; tesi resa attendibile (come rilevato alcuni ritrovamenti di monete coniate in onore della divinità, con impresse l’immagine del Dio Nettuno), oltre che da testi antichissimi ad opera di cronisti d’epoca, che ci narrano di un’imponente statua raffigurante il Dio Nettuno, impreziosita da un mantello pregiatissimo con ricami in oro e pietre preziose che la ricoprivano. Secondo alcuni, pare che Annibale, passando da questo luogo (attraccato con la sua nave al porto di Capo Bruzzano (dove sbarcarono i primi coloni greci) attratto dal pregiatissimo mantello se ne impossessò, sotto lo sguardo attonito della sua milizia che chiese ad Annibale il perchè del gesto. Annibale rassicurò le truppe asserendo che la divinità avesse caldo, e che lo avrebbe riportato alla divinità con l’arrivo della stagione fresca.

Intorno al VIII-IX Sec. gruppi di monaci Basiliani sfuggiti dall’ oriente, a causa della persecuzione musulmana prima, e iconoclasta dopo, approdarono sulle coste Calabresi spinti dalla necessità di trovare luoghi nascosti per sfuggire alle persecuzioni. Si spinsero in luoghi nascosti dell’entroterra, trovando rifugio in anfratti naturali e zone inaccessibili dove professare liberamente il loro credo. Nacquero così piccole comunità religiose che creebbero dando poi vita a cenobi, laure, monasteri, grangie e abbazie come nella vallata dove oggi sorge l’Abazia di Santa Maria di Tridetti, il luogo viene ancora oggi chiamato “Badìa”.

Si narra ancora oggi che proprio nelle vicinanze, sia esistito un’antica città dal nome Pollìschìo e su che fine abbia fatto, resta ancora oggi un mistero. Sorse in una località conosciuta ancora oggi con il toponimo di Fracasso. Su questa teoria la questione sembra essere ammantata di mistero. Ipotesi che meritano senz’ altro una più attenta ed approfondita analisi che speriamo in futuro attraverso ricerche possa tradursi in rivelazione.

Il Dott. Francesco Giuseppe Romeo che pubblicò nel 1985 il libro “Santa Maria di Tridetti a Staiti, storia di una abbazia Basiliana” descrive questo luogo avvalendosi oltre che degli studi effettuati su registri e documentazione d’archivio, anche raccogliendo testimonianze tra gli abitanti di Staiti. Sulla sua pubblicazione scrive: …in località denominata “Turco” i proprietari di una casa durante i lavori di restauro, rinvennero dei resti umani di scheletri, probabilmente resti di una necropoli appartenuti al vicino nucleo abitato Pollìschìo, in un’altra nota aggiunge, che un Signore di nome Giovanni Patti di Staiti mentre coltivava il suo appezzamento di terra, in località detta “Fracasso”, rinvenne una croce metallica di ottima fattura artigianale.
Visto che il testimone in questione morì in età avanzata (nel 1935), si suppone che l’episodio del ritrovamento avvenne sicuramente negli anni antecedenti la sua morte. Il toponimo “Fracasso”, potrebbe forse derivare da un catastrofico episodio o terremoto di difficile datazione, che secondo i racconti degli anziani potrebbe essere aver cancellato l’antica città di Pollischìo. Sul toponimo fracasso una teoria che potrebbe essere ricondotta al toponimo potrebbe essere riferita a qualche incursione saracena. Solitamente queste incursioni avvenivano seguiti da un gran baccano ad opera dei Turchi che annunciavano l’invasione ed i saccheggi nei villaggi, tale considerazione ci viene dalle crono-storie riportate a noi oggi grazie a studi e ricerche, per cui ipotesi da non sottovalutare.

Detto territorio un tempo aveva un’economia molto fiorente, basata sull’agricoltura e la pastorizia, gli abitanti erano sparsi sulla vallata (chiamata ancora oggi “Badìa”) e molti nomi e toponimi ancora oggi in uso nel linguaggio locale, riconducono senza ombra di dubbio a quelli che furono sicuramente insediamenti monastici e religiosi con annesse presenze laiche (per la maggior parte umili pastori e contadini) come ad esempio le località; Magazzini, Stuppia,San Cesareo, San Gregorio, San Nicola e San Biagio, quest’ultime non solo ci danno una chiara interpretazione di come i Santi Armeni siano stati i più venerati del comprensorio, ma ci indicano numerose presenze umane sparse o verosimilmente più organizzati come villaggi e contrade.

L’avvento di Internet, per quanto discutibile possa essere, oggi dà l’opportunità di confrontare le notizie storiche con le varie analogie espresse dai frequentatori appassionati, ma anche dai conoscitori degli avvenimenti storici, spesso queste persone generano interessanti confronti e scambi di opinioni, che innescano interesse e curiosità. Ed è proprio su Facebook che qualche anno fa ebbi uno scambio di opinioni con il Sig. Giuseppe Micheletti su un gruppo dedicato proprio a Staiti. Mi colpì un “post” che faceva riferimento Pollìschio, argomento su cui stavo lavorando da mesi. Contattai privatamente Micheletti che vive all’estero da molti anni al quale spiegai che stavo cercando informazioni atte a ricostruire la vicenda di Pollìschio dal punto di vista leggendario, mi resi subito conto di aver avuto la possibilità di raccogliere la testimonianza importante. Micheletti con molta cortesia mi scrisse testualmente: <<quel che so di Fracasso è che certamente non si chiamava cosi`, ma dal fatto che sia successo qualcosa di grave, più grande di quello che noi pensiamo… Allora forse si chiamava Pollìschio. Io credo che esistesse un piccolo paese, che viveva esclusivamente d`agricoltura ,con lavorazione dei metalli, del legno e custureri (sarti) …Intorno a questo paese vi era gente che abitava in pagliai e qualche abitazione sparsa… Non dobbiamo dimenticare che era una zona molto boscosa e la fiumara di Bruzzano era un tempo navigabile. Forse Annibale è arrivato a Tridetti entrando da lì. I romani che avevano bisogno di legno hanno praticato il disboscamento di questi luoghi. Ritornando a Fracasso, mi ricordo che negli anni 50, il fosso zona limitrofa era molto attivo e coltivato dappertutto. Con case-fienili ricovero per gli animali d’allevamento ,vacche , capre, e pecore , maiali ecc… Si produceva tutto per il fabbisogno della famiglia dalla lana al grano, dalle fave all’ avena. Questo paese forse è scomparso a causa di un’alluvione, una frana ma potrebbe essere stato cancellato a causa di violentissimo terremoto>> .

A questa testimonianza vanno sicuramente aggiunti i racconti dei natii di queste zone, che di certo non avvalorano nessuna tesi a riguardo ma, alimentano altresì molta curiosità, alla quale servirebbe creare un interesse di studio maggiore. In questo lembo di terra di Calabria, sono molti gli idiomi ancora oggi in uso per identificare un luogo, una zona, un punto preciso del territorio. Pollìschio potrebbe essere stato di origine antecedente alla costruzione dell’Abbazia di Tridetti e quindi di origine (Greca)? O si tratta solo una leggenda priva di fondamento? Il toponimo “fracasso”, potrebbe riferirsi ad un catastrofico evento meteorologico o geofisico (appunto un fracasso)? Oppure si tratterebbe solo di inquietanti coincidenze? Ad oggi è difficile dirlo con certezza!

Stando alle ricerche condotte dal ricercatore Carmine Laganà, dato che il nucleo di Staiti prese il nome dalla Famiglia Stayte (di origine Messinese intorno al 1590), e che come dimostrano i registri esaminati, il Feudo risulta riscattato da Federico Stayte a causa dei debiti lasciati dalla Madre, è ipotizzabile che Pollìschìo, fu trasferito nell’attuale Staiti in questa occasione.

E’ dunque tra i boschi di queste aspre colline che sono caratterizzate da una fitta e rigogliosa vegetazione tipica di macchia mediterranea che si nascondono tanti segreti, che varrebbero la pena essere approfonditi per comprenderne la storia e le origini di questi luoghi che oggi potrebbero rappresentare un enorme patrimonio archeologico immenso.

Solo attraverso lo studio dei toponimi, che si potrà approfondire l’origine ed il declino stesso di queste antiche civiltà, scomparse nel silenzio delle montagne, divenute ormai, scrigni di segreti e misteri. Luoghi inaccessibili, dove ancora risuonano echi di storie, e civiltà che attraverso le leggende vivono tra i dialetti dei paesi pedemontani dell’area Grecanica Calabrese

Sicuramente la storia di “Pollìschio”, potrebbe rivelarci molto di più della leggenda narrata, potrebbe rivelarci tasselli di storia ancora celata sotto foreste vergini e antiche civiltà sconosciute.

By Carmine Verduci

VALLE-ARMENI-2019

Domenica 1 Dicembre, alla scoperta della Valle degli Armeni

Domenica 1 Dicembre torna un classico delle nostre esperienze sul territorio, allo scopo di far conoscere ed apprezzare angoli di territorio unici e caratteristici.  Un Trekking davvero particolare che si snoderà fra i territori di Staiti e Bruzzano Zeffirio. Due luoghi che fanno parte della cosiddetta “Vallata degli Armeni” denominazione creata nel 2015 proprio dal nostro gruppo di promozione territoriale, che rappresentano l’essenza primordiale dell’armenità in questo territorio della bassa Calabria che ha molto da raccontare e da esprimere.

8 KM immersi nella storia, su antichi sentieri e strade greco-romane che ripercorrono oggi le vie di comunicazioni di antichi casali e borghi abbandonati accomunati dalla loro antica cultura Bizantina che ancora oggi è impressa nei loro segni del passato. Tracce indelebili che attraverso la lettura storica, ci proiettano in un universo ricco di testimonianze archeologiche che sfogliano pagine di storia forse poco conosciuta.

Partiremo da Santa Maria di Tridetti un’antica Abbazia Bizzantina che ricade nel territorio del Comune di Staiti,  esempio scoperta dal noto Archeologo Paolo Orsi nel 1912 è stata dichiarata Monumento Nazionale Bizantino. Un edificio sacro dell’XI° secolo che giace silenziosa nella vallata chiamata ancora oggi Badìa.

Arriveremo a Bruzzano Vetere,  attraversando l’omonima fiumara e passando attraverso vie di comunicazione del periodo greco-romano, La Rocca degli Armeni non smette di stupire ed affascinare per la sua posizione e la sua antichissima origine. Il suo castello ed i ruderi del borgo e l’arco trionfale dei Principi Carafa  sono la chiara rappresentazione delle antichissime origini di un popolo che si sta riscoprendo e sta prendendo coscienza dell’enorme importanza avuta nel passato.

Un viaggio indietro nel tempo, tra campi desolati, coltivati a ulivi, vigneti e grano che si apriranno a scorci unici, dalla cornice preaspromontana al mare passando per la fiumara che è il confine geografico tra i due territori di Staiti e Bruzzano Zeffirio.

 

PROGRAMMA:

ORE 08:30 Incontro presso bivio per Staiti (organizzazione automobili per il rientro)
ORE 09:00 Inizio escursione con la visita all’Abbazia di Santa Maria di Tridetti
ORE 10:30 Inizio trekking con meta Rocca Armenia attraversando la fiumara di Bruzzano
ORE 12:00 Arrivo a Rocca Amenia (degustazione tipica focaccia di Bruzzano)
ORE 13:30 Visita al Borgo di Bruzzano, il Castello Feudale e l’Arco trionfale dei Principi Carafa
ORE 15:00 Rientro

 

SCHEDA TECNICA:

Escursione di tipo: E/T (Escursionistica/Turistica)
Difficoltà: Facile
Lunghezza: 8,5KM
Dislivello Medio: 100mt
Adatta ai bambini: SI (Se accompagnati dai propri genitori)
Tempo totale: 6H (soste incluse)
Presenza d’acqua: NO (solo a Bruzzano Vetere)

 

PRENOTAZIONI:

Si effettuano entro e non oltre Sabato 30 novembre Telefono 347-0844564 (fornendo il proprio Nome e Cognome) no messaggi whatsapp!

ATTREZZATURA CONSIGLIATA:

Scarponcini da trekking, cappellino, occhiali da sole, k-way leggero, scorta d’acqua (almeno 1,5lt), snack o spuntino per il pranzo.

 

E’ PREVISTA UNA QUOTA DI PARTECIPAZIONE SIMBOLICA PARI A 10€ A TESTA (che comprende visita, e contributo per la degustazione) da versare al momento della registrazione al punto d’incontro dei partecipanti.

 

*Non è prevista alcuna formula assicurativa, il partecipante presa visione del programma e delle note tecniche esonera e aderisce al programma esperienziale previsto e descritto.

 

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