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Domenica 5 Maggio; Escursione sui sentieri dell’Alica – Pietrapennata (RC)

Domenica 5 Maggio Kalabria Experience in collaborazione con Camminare Liberi, e Ass. al Borgo di Pietrapennata vi porteranno a scoprire la bellezza di un luogo magico e suggestivo, alla scoperta dell’antica abbazia della Madonna dell’Alìca, in prossimità del borgo di Pietrapennata (Palizzi), un’antica abbazia immersa in un paesaggio incontaminato che riesce a regalare suggestioni e bellezza, in un itinerario storico e naturalistico caratterizzato dalla tipica vegetazione di macchia mediterranea di media montagna. Sarà un viaggio attraverso i secoli, che ci consentirà di conoscere la storia di questo luogo di forte spiritualità che ancora oggi non smette di attrarre moltissimi escursionisti da tutto il mondo.

PROGRAMMA:

08:30 Raduno e registrazione partecipanti Piazza dei Martiri (Palizzi Marina)
link appuntamento https://maps.app.goo.gl/abqNjV7FaNjchJ1i7
08:45 Partenza (in auto) verso Pietrapennata
09:15 Arrivo nel borgo di Pietrapennata parcheggio e inizio escursione
11:30 Arrivo previsto presso all’abbazia dell’Alìca
12:00 Partenza per il rientro nel borgo di Pietrapennata
13:00 Degustazione tipica (ospiti dell’associazione al borgo di Pietrapennata)
14:30 Visita borgo di Pietrapennata
16:30 Fine escursione (rientro)

ITINERARIO:

Il percorso partirà dal piccolo borgo di Pietrapennata (673mt s.l.m.) tra strette viuzze e suggestivi vicoli in direzione del cimitero. Da qui parte il sentiero che raggiunge nel cuore della vallata, i ruderi dell’antica abbazia della Madonna dell’Alica (XII sec) che ha custodito fino al 1887 la splendida scultura marmorea, di scuola Gaginesca della Madonna con Bambino (Alica o Lica) che oggi si trova custodita nella chiesa parrocchiale dello Spirito Santo al centro di Pietrapennata. Una volta fatto ritorno nel borgo di Pietrapennata effettueremo una degustazione ospiti dell’Associazione “Al Borgo di Pietrapennata” e subito dopo, effettueremo un giro turistico nel borgo per godere della sua storia, della sua bellezza, dei suoi scorci mozzafiato.

SCHEDA TECNICA:

Livello: E (escursionistico)
Difficoltà: media
Dislivelli: complessivamente circa 120 mt.
Lunghezza del percorso: 5,50 km A/R (sterrato/sentiero)
Fondo: Strada, sentieri, mulattiere
Tempi: ore 3,30 (soste incluse)
Acqua: assente (all’inizio e alla fine del percorso)
Iscrizioni a numero limitato: max 30 partecipanti

ATTREZZATURA CONSIGLIATA:

Zainetto leggero, indumenti a strati (adatti al periodo climatico), cappellino da sole, scarponcini da trekking, Bastoncini da trekking (facoltativi), borraccia d’Acqua (almeno 1,5 lt), maglietta di ricambio, K-way o mantellina (da usare in caso di pioggia), giacca a vento, pranzo a sacco o spuntino di mezza giornata.

 

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:

15€ per persona (include, guida e assicurazione)
10€ costo degustazione *facoltativa (su prenotazione)

 

COME PARTECIPARE:

Prenotando inviando il proprio nominativo e codice fiscale (per l’assicurazione)
via WhatsApp al numero: 347-0844564 entro e non oltre il 3 Maggio 2024

Brancaleone vetus

Giornata Nazionale del Paesaggio- Archeotrekking a Brancaleone Vetus (RC)

Per la Giornata Nazionale del Paesaggio 2024 in collaborazione con l’Associazione Calabria Condivisa, la Pro Loco di Brancaleone e FAI Giovani Delegazione Locride-Piana, propone per Domenica 17 Marzo un Archeotrekking alla scoperta della “Città rupestre di Brancaleone Vetus”, l’iniziativa legata al contest fotografico (link) per la realizzazione di un pannello pubblicitario che verrà poi installato presso il borgo antico di Brancaleone, e numerose altre iniziative che la Pro Loco di Brancaleone sta promuovendo, come la realizzazione di un video-spot pubblicitario da far circolare in rete, e dei gadget solidali (calamite). All’iniziativa possono partecipare tutti, Fotografi professionisti, video amatori, foto amatori, semplici appassionati di escursionismo culturale.

Il percorso prevede un itinerario ad anello dell’intera collina su cui sorge il borgo di Brancaleone Vetus all’insegna della scoperta, della storia, della geologia e dell’archeologia di uno dei luoghi più mistici del territorio reggino. Un viaggio oltre il tempo, un percorso enigmatico che esplorerà il borgo e la collina di Brancaleone Vetus, alla scoperta di grotte, panorami mozzafiato e una natura davvero particolare, ricco di erbe e fiori dei più caratteristici.

Brancaleone Vetus il cui antico nome era “Sperlonga” oggi disabitata, è un antico borgo le cui origini risalgono al VI-VII sec a.C. ma è stata accertata la presenza umana sin dal neolitico. Situato su di un promontorio di arenaria per esigenze difensive, le costruzioni a picco sulla roccia sembrano affacciarsi direttamente sul vuoto. Grazie a degli interventi di valorizzazione e conservazione effettuati dalla Sovrintendenza dei Beni Archeologici e Culturali della Calabria è un sito considerato Parco Archeologico Urbano, nel suo insieme include la presenza di antiche grotte o chiese-grotte che furono abitate da monaci orientali provenienti in fasi successive da Armenia, Cappadocia, Siria, Grecia. Fra tutte la chiesa grotta conosciuta sotto il titolo di “Albero della Vita” , esempio unico nel suo genere per caratteristiche uguali alla chiese grotte dell’Armenia e della Cappadocia.

Brancaleone Vetus  oggi è uno dei siti più visitati del territorio Calabrese grazie alla creazione di percorsi ed itinerari all’interno del tessuto urbanistico del luogo con punti di interesse e percorsi che abbracciano ogni aspetto culturale e scientifico.

 

L’itinerario:

Il cammino partirà dalla frazione Razzà (ai piedi della collina) e percorrerà la strada panoramica che in 2 km e circa 40min di camino raggiungerà il borgo, un percorso emozionale che risalirà la collina e offrirà una vista panoramica davvero unica sulla vallata. Giunti presso il borgo visiteremo il sito della Grotta della Madonna del Riposo, per poi proseguire lungo il sentiero che in breve ci porterà tra ruderi, vicoli e affacci panoramici a 360gradi sulle vallate circostanti.

Andremo poi alla scoperta della chiesa- grotta “dell’Albero della Vita”, qui conosceremo la storia degli Armeni venuti in Calabria che edificarono questo ipogeo. Il percorso proseguirà attraverso vicoli e scorci del borgo e giungerà presso il sito dell’Antica Chiesa Protopapale dell’Annunziata caratterizzata da un punto panoramico sull’Aspromonte e le tombe cripta,  poco distante, il sito archeologico di piazza del Ponte dove la presenza di silos granai ci farà ammirare la bellezza del panorama circostante. Giunti in “Piazza Convento” visiteremo la chiesa dell’Annunziata che custodisce al suo interno ciò che resta del prezioso altare marmoreo rinascimentale nonchè alcuni frammenti ritrovati del medesimo altare ed una ricca collazione di icone in stile bizantino, foto d’epoca e documentazione con pannelli di approfondimento storico-scientifico dell’area del parco archeologico urbano di Brancaleone Vetus.

Faremo pausa pranzo presso con una degustazione di prodotti tipici del luogo e ripartiremo per il rientro attraverso un altro percorso ricco di vedute straordinarie sul torrente Altalìa e ammireremo anche uno dei palmenti di età arcaica presenti nell’area di Brancaleone. Giunti in località San Gregorio, attraverseremo  un boschetto di Roverelle che ci condurrà alla scoperta di antichissime, fra queste una in particolare presenta tre croci graffite di matrice Armena.

Riscenderemo la collina seguendo la strada dissestata ed ammirando il borgo (lato ponente)con la luce pomeridiana, giunti sulla strada Provinciale per Staiti attraversando campi un tempo coltivati a Gelsomino e uliveti secolari ben visibili di località Raso. Il percorso completerà l’anello arrivando alle auto nel tardo pomeriggio.

PROGRAMMA:

Ore 09:15 Raduno Partecipanti in Via Risorgimento (Razzà) Brancaleone LINK GOOGLE MAPS
Ore 09:30 Partenza escursione
Ore 10:15 Arrivo previsto a Brancaleone Vetus  (Visita ai luoghi di interesse storico, paesaggistico e archeologico)
Ore 13:00 Degustazione prodotti tipici del luogo (a cura della Pro Loco e delle Aziende Sponsor della giornata)
Ore 14:30 Partenza escursionisti per il rientro
Ore 16:30 Arrivo escursionisti al punto di partenza – Fine e saluti

SCHEDA TECNICA

Escursione di tipo: E/T (Escursionistica/Turistica)
Difficoltà: Medio/Facile
Lunghezza percorso: 8,5km
Dislivello: 280mt in salita, 280mt in discesa
Presenza d’acqua: No (punto ristoro Pro Loco giunti alla meta)

ATTREZZATURA CONSIGLIATA:

Abbigliamento comodo e adatto al periodo, Scarpe da trekking, Cappellino, occhiali da sole, K-way, bastoncini da trekk (facoltativi), scorta d’acqua (almeno 2 lt), barrette energetiche (facoltativo), smartphone, macchina fotografica o drone (facoltativo).

 

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:

10 (a sostegno del progetto #RenaissanceBrancaleoneVetus)

Per partecipare al contest “Paesaggi di Calabria”  si richiede di scaricare QUESTO DOCUMENTO e presentarlo all’organizzazione il giorno dell’escursione presso il luogo dell’appuntamento.

Prenotazione obbligatoria entro e non oltre il 14 Marzo 2024 telefonando o inviando un messaggio WhatsApp al numero 3470844564 (fornendo il proprio nominativo)

 

*IN CASO DI CONDIZIONI METEO AVVERSE L’ESCURSIONE VERRA’ ANNULLATA O MODIFICATA NEL SUO INSIEME, GARANTENDO LA MASSIMA SICUREZZA ED INCOLUMITA’ DEI PARTECIPANTI.

 

 

 

Domenica 3 Marzo – Escursione alla Rocca di San Fantino (Motticella)

Domenica 3 Marzo proseguiremo il nostro viaggio esperienziale alla scoperta della leggendaria Rocca di San Fantino, situata nel territorio di Motticella, piccolo borgo facente parte del Comune di Bruzzano Zeffirio, dove natura, leggende e paesaggio si incontrano per condurci nell’anima più profonda della cultura Greco-Bizantina.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO:

La rocca di San Fantino è un monolite che svetta imponente sul borgo di Motticella e domina l’intera vallata degli Armeni. Un territorio vasto, dove l’agricoltura e la pastorizia si sposano con la natura ancora selvaggia e parzialmente intaccata dall’uomo.  Questa pietra è ammantata di misteri e leggende, legate ad un presumibile tesoro nascosto che per averlo bisognerebbe compiere un sacrificio (ne parleremo).

L’ITINERARIO:

Ad accoglierci sarà il borgo caratteristico di Motticella, dominato dal Monte Scapparone alto 1.058mt. Partendo dalla piazzetta principale del borgo faremo una breve camminata che attraverserà l’abitato fino a giungere località “Bagni”, dove insiste una sorgente di acqua sulfurea. Raggiungeremo poi la rocca di San Fantino, passando dall’antico Monastero,  attraversando prati pascoli e alcune recinsioni pastorizie, fino a circumnavigare il monolite fino a giungere al punto panoramico dove sarà possibile osservare l’intera “Vallata degli Armeni”. Da questa terrazza panoramica ci concederemo un relax esclusivo e potremo consumare il nostro spuntino/pranzo.  Faremo rientro al borgo di Motticella ripercorrendo il percorso dell’andata e visiteremo i suoi caratteristici vicoli attraverso la storia millenaria del borgo, i suoi punti panoramici, le sue antiche leggende e le antiche testimonianze del passato.

 

PROGRAMMA:

Ore 09:00 Piazza Stazione Brancaleone Marina
Ore 09:15 trasferimento in auto verso Motticella
Ore 09:45: arrivo a Motticella (parcheggio auto e inizio escursione)
Ore 13:00 Pausa pranzo (a sacco)
Ore 14:30 Rientro al punto di partenza (Motticella) e visita dell’intero borgo.
Ore 16:00 Fine esperienza e rientro.

 

SCHEDA TECNICA:

Tipologia Escursione E (Escursionistica)
Difficoltà: Medio/facile
Lunghezza percorso: 2km
pendenze: 100mt
Tipo percorso: 40% strada, 60% sentiero
Adatta ai bambini: Si se accompagnati e vigilati da un adulto
Presenza d’Acqua: Inizio percorso (rifornirsi da casa)

 

Quota di partecipazione:

10€ (a sostegno delle attività della nostra Associazione) da versare al punto di ritrovo

 

Prenotazioni:

Inviando un messaggio WhatSapp al numero: 3470844564 (entro e non oltre il 1° Marzo).

 

Attrezzatura consigliata:

Scarponcini da trekk, abbigliamento a strati e adatti al periodo, cappellino, occhiali da sole, borraccia d’acqua (almeno 1,5lt), bastoncini da trekk (facoltativi), k-way, impermeabile, indumenti di ricambio.

(Sconsigliate, posate in plastica o altri attrezzi inquinanti)

 

NOTE ORGANIZZATIVE:

Ogni partecipante, presa visione del programma e della scheda tecnica partecipa a titolo volontario e solleva l’organizzazione da ogni responsabilità civile o penale che possa derivare nell’ambito dell’attività.

  • In caso di condizioni meteo avverse, l’escursione sarà rinviata e comunicata agli iscritti tempestivamente.

 

Domenica 12 Novembre Escursione alla scoperta dei borghi di Palizzi e Pietrapennata (RC)

Domenica 12 Novembre il progetto Poleis andrà alla scoperta dei borghi di Palizzi e Pietrapennata (RC), luoghi suggestivi e caratteristici dell’area grecanica immersi in un contesto storico-naturalistico che ha dell’incredibile. Un luogo magico definito dal viaggiatore e pittore Inglese Edward Lear nel suo “Diario di un viaggio a piedi” <<Nessun posto più selvaggio né più straordinario di Palizzi può attirare l’occhio di un artista …>>!

Questa tappa si inserisce nel ricco programma “Stìn Ighìa” organizzata dalle Associazioni; Poliscin e Pro Loco di Palizzi 

DESCRIZIONE:

La giornata avrà inizio con la visita al piccolo borgo di Pietrapennata dove andremo ad ammirare la straordinaria statua Gaginiana della Madonna della Lica custodita presso la chiesa parrocchiale dello Spirito Santo, dopo la visita a questa straordinaria opera d’arte rinascimentale, faremo un breve percorso tra i vicoli caratteristici del borgo alla scoperta degli angoli più belli di questa borgata. Scenderemo poi verso Palizzi per visitare questo piccolo borgo medievale ancora abitato e dominato dal suo antico castello arroccato in cima ad un grande masso roccioso. Visiteremo la Chiesa di Sant’Anna, i Palazzi più antichi, le piazzette del borgo i famosi Catoji, il Ponte allo Schiccio con l’antico mulino. Palizzi com’è risaputo, gode di uno dei primati più importanti del territorio grazie alla sua intensa cultura vitivinicola che ha ottenuto il marchio IGT. Qui, l’ospitalità della gente rispecchia quelle caratteristiche peculiari della cultura magnogreca. Palizzi mantiene ancora intatte le caratteristiche medievali del suo centro abitato e sarà un’esperienza unica tuffarsi negli antichi vicoli del borgo.

PROGRAMMA:

Ore 09:00 Raduno  partecipanti (presso piazza di Palizzi Marina) QUI COORDINATE  GOOGLE MAPS
Ore 09:15 Partenza con le proprie auto per Pietrapennata
Ore 09:45 Arrivo a Pietrapennata visita borgo
Ore 10:45 Partenza con le auto proprie verso il borgo di Palizzi
Ore 11:00 Arrivo a Palizzi e visita al centro urbano con i suoi vicoli caratteristici, i suoi palazzi, le vedute panoramiche, Catoji, la Chiesa di Sant’Anna, il Ponte allo Schiccio e l’antico Mulino.
Ore 13:00 Pranzo a base di piatti tipici Palizzesi
Ore 15:00 Partenza per il rientro

SCHEDA TECNICA:

Itinerario T (Turistico Culturale)
Difficoltà: Facile
Adatto ai bambini: SI (se accompagnati da un adulto)

 

Quota di Partecipazione da versare al momento dell’incontro;

10€ Quota di partecipazione escursione
15€ Quota pranzo tipico (con posti a sedere)

 

PRENOTAZIONE:

Obbligatoria entro e non oltre il 10 Novembre con un messaggio WhatsApp al numero: 3470844564 comunicando (nome e cognome) del partecipante.

 

ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO:

Indumenti adatti al periodo (a strati), cappellino, scarpe da ginnastica, macchina fotografica.

 

NOTE ORGANIZZATIVE:

  • I bambini sotto i 12 anni hanno diritto ad uno sconto del 50% delle singole quote)
  • Eventuali allergie alimentari, dovranno essere comunicate alla prenotazione
  • Il programma potrà subire delle modifiche e/o integrazioni che saranno comunicate al gruppo durante il corso della giornata

 

7 Maggio- Progetto Pòleis alla scoperta di Gallicianò e Castello dell’Amendolea

Domenica 7 Maggio, il Progetto #Poleis, promosso da Kalabria Experience approderà nel borgo dei Greci di Calabria; #Gallicianò, borgo “emblema” dell’area grecanica, dove non è raro ascoltare ancora i suoi abitanti parlare il greco di Calabria. La Giornata si avvarrà della collaborazione dell’Associazione Il Giardino di Morgana, che ci porterà a scoprire il borgo e le sue meraviglie, per poi condurci nel magico castello dei Ruffo dell’ #Amendolea.

Gallicianò offrirà l’occasione per conoscere ed ammirare, tutte le bellezze storiche ed architettoniche del borgo, con la visita alla Chiesa di San Giovanni (Patrono del Paese), la Via dei Frantoi, il Museo Etnografico, la Fonte degli Innamorati, la Chiesa di Santa Maria di Grecia, e gustare insieme le tipicità gastronomiche del borgo.

Nel Pomeriggio ci si trasferirà a valle, verso il Castello dell’Amendolea che domina dal punto più strategico della vallata, la grande Fiumara Amendolea. Qui entreremo nella storia del Castello, nel suo complesso fortificato dove ancora insistono i ruderi dell’antico borgo con la sua chiesetta dell’Annunziata nel cuore del borgo ormai fantasma.

UN ITINERARIO TURISTICO:

Un’escursione turistica adatta a tutti, che permetterà di cogliere la bellezza di questi luoghi ancora ammantata di misteri ma anche di tanta storia, che dal mattino al pomeriggio, con i colori che cambiano, permettono di regalare scenari incantevoli.

 

PROGRAMMA:

Ore 09:00 raduno e registrazione partecipanti presso fontana Amendolea in prossimità del ponte che attraversa la fiumara (vedi mappa https://goo.gl/maps/bEkL2euiQ3u6Av2i8)
Ore 09:20 Spostamento in auto verso Gallicianò
Ore 09:45 Arrivo a Gallicianò e visita nel borgo, con tappe: alla Chiesa San Giovanni, la via dei Frantoi, il Museo Etnografico, la Fontana degli Innamorati, e la Chiesa S. Maria di Grecia.
Ore 12:30 Pranzo presso Agriturismo Gallicianò
Ore 15:00 Partenza da Gallicianò verso il castello dell’Amendolea
Ore 15:45 Arrivo al Castello dell’Amendolea – passeggiata nel complesso fortificato
Ore 17:00 Fine esperienza e saluti

 

SCHEDA TECNICA ITINERARIO TURISTICO:

Escursione di tipo: T (Turistico)
Difficoltà: Facile
Adatto ai Bambini: SI (se accompagnati da un adulto) 

 

CONSIGLIABILE:

Indumenti a strati e adatti al periodo, scarpe comode (snikers), k-way, cappellino, occhiali da sole, crema solare, zainetto leggero, borraccia d’Acqua almeno 1.5lt.

 

COME PARTECIPARE?

Entro e non oltre il 4 Maggio, telefonando o mandando un messaggio WhatsApp al Numero 3470844564  (fornendo il proprio nome e cognome)

 

ESCURSIONE A NUMERO LIMITATO

Max 30 partecipanti.

 

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:

12€ (quale contributo volontario a sostegno del progetto) + 18€ Pranzo (1 Antipasto casereccio, 1 Primo; Maccheroni al ragù, frutta di stagione, acqua e vino.

 

N.B.
L’escursione non prevede alcuna polizza assicurativa per eventuali infortuni. Ognuno partecipa volontariamente esonerando da ogni responsabilità civile o penale l’organizzazione.

 

Profumo di Primavera; tra riti e tradizioni Calabresi

Un antico proverbio recita “Quandu fhjurìscia ‘a bruvèra, arrivàu ‘a primavèra”.

La primavera è tornata, lo annunciano gli alberi fioriti degli altopiani calabresi, come la bruvera (erica), arbusto sempreverde, utilizzato per la lavorazione delle pipe e per la realizzazione di alcuni strumenti musicali tradizionali calabresi.

Convenzionalmente l’equinozio di primavera coincide con il 21 del mese, ma quest’anno, alle 22;24 del 20 marzo, siamo già entrati nella stagione “fhjuruta” e non per sola pura coincidenza siamo a metà della quaresima.

I falò di San Giuseppe, ancora in uso in alcune regioni della nostra penisola, avvengono proprio la vigilia dell’equinozio di primavera, e affondano origini nei riti dionisiaci, che segnavano la fine dell’inverno e il risveglio della natura. Nelle società contadine, inoltre, si attribuiva proprio al Santo Falegname, il rito simbolico di “segare” a metà i quaranta giorni di quaresima.

In Calabria come in tutta Europa, sono molto diffusi riti di fertilità e di buon auspicio per il raccolto, per aver superato l’inverno che come recita una filastrocca calabrese è sempre duro e difficile: “Sona e canta, pecuraru, ch`è venuta ‘a primavera. Alla faccia ‘e Jennaru, quandu facìa chiddha nivèra.” (Suona e canta, pastore, che è giunta la primavera. A dispetto di Gennaio e delle sue fredde nevicate.)

Quest’anno la festa di San Giuseppe è coincisa con la quarta domenica di quaresima, giorno in cui, nelle società tradizionali, venivano interrotte, per un giorno, le restrizioni e privazioni quaresimali, un tempo osservate con maggior riguardo. In Calabria, le memorie su queste ritualità sono del tutto cancellate ma fortunatamente ne troviamo traccia negli scritti di alcuni etnografi come Vincenzo Dorsa, il noto scrittore calabrese di origine arbereshe: “Quando la quaresima è giunta a metà del corso, le donnicciuole serrano la vecchia, festeggiando il punto medio della stagione tenebrosa con mangiare in compagnia di amiche, mele, fichi, castagne e altri cibi simili…” – Segare a metà quaresima” un fantoccio fatto di paglia e stracci o spezzare a metà un dolce a forma di pupa è comune a molti paesi della penisola.

La letteratura calabrese ci riporta anche l’usanza di dare il benvenuto alla primavera, così da accattivarsi le simpatie del mese pazzerello e salutare la vecchia stagione, simbolicamente scacciando via “Frevaru, curtu e amaru”.

A Villapiana, grazioso borgo, dell’alto cosentino, ancora oggi, nell’ultimo giorno di febbraio, ci si ritrova nella piazza principale del paese e ci si aggira per le strade facendo rumore e baccano con latte, pentoloni, coperchi, trombette, e strisciando per terra cianfrusaglie così da allontanare con l’assordante frastuono le negatività, scacciare febbraio e dare il benvenuto a Marzo, per detta dei villapianesi «Jam`a scuntruè a Marz». Si tratta di una sorta di festa – rito propiziatorio, che ritrova le origini nel mondo classico, greco.

Numerosi i proverbi, le filastrocche e le leggende che evidenziano quanto Marzo sia un mese pazzerello e caratterizzato dall’instabilità climatica. Si tramandano a tal proposito colorite espressioni dialettali come: “Eu su marzu marzicchiu, nu jornu ti vagnu, nu jornu t’assulicchiu”. “Megghju mammata ma ti ciangia ca u sula ‘e marzu ma ti tingia”. ; e ancora: “U friddu ‘e marzu trapana ‘u cornu d’o viteddhazzu e ammazza ‘a vecchia nto jazzu!”

Marzo passa improvvisamente dal sole alla pioggia, dalla pioggerellina ai raggi di sole così da regalarci spesso piacevoli e incantevoli spettacoli naturali: oltre ai prati verdeggianti, ai mandorli e ai peschi in fiore anche qualche meraviglioso Arcobaleno. La forma dell’arcobaleno dà l’idea di un collegamento, una scala tra terra e cielo, un passaggio dal materiale al divino.

 

 

 

Nella credenza popolare calabrese era di buon auspicio l’arcobaleno serale. Al contrario quello mattutino, non designava la fine della pioggia, ma annunciava forti temporali pomeridiani: “Arcu sirala bonu tempu matinala. Arcu matinala, si sbacanta e s’inchia ‘u cannala.”

È veramente raro vedere per intero un arcobaleno… Secondo la credenza popolare calabrese nel punto in cui finisce l’arcobaleno si trova un tesoro nascosto. Anche in Irlanda si tramanda che nel punto in cui termina l’arco c’è un pentolone d’oro sorvegliato da un piccolo gnomo. Tante le leggende legate a questo fenomeno ottico atmosferico, un vero magico spettacolo della natura… con i suoi sette colori…

 

 

Nei dialetti armeni, l’arcobaleno è detto cintura di Dio, cintura di Gesù, cintura della Vergine Maria, cintura di San Karapet, cintura del padrino, Assuimishkap .

In Galizia l’apparizione dell’arcobaleno è attribuita ad una divinità precristiana, una Vecchia Filatrice, dea creatrice e distruttrice. Si tramanda avesse sette figlie e che fosse influente sul clima. In Galizia l’arcobaleno è chiamato “Arco da Vella” (arco della Vecchia) e in un canto popolare la Vecchia dopo aver mangiato tanto, esplode e subito dopo in cielo è apparso un arcobaleno.

In Sardegna, come in Spagna, la Vecchia filatrice, detta Filonzana o Filandorra è responsabile dell’apparizione dell’arcobaleno.

Anche in Calabria, le tracce di questa figura ancestrale sono ben visibili nei modi di dire, in canti, in leggende e nei nomi di alcune località. Ne sono un esempio la “Timpa della Vecchia” a San Sosti, borgo cosentino che sorge in una conca nell’alta valle dell’Esaro e l’Elce della Vecchia, piccola verdeggiante contrada di Guardavalle, in provincia di Catanzaro.

La figura della vecchia filatrice è personificata dalla moglie di Re Carnevale, rimasta vedova nella notte di Martedì Grasso… Nelle società tradizionali le privazioni quaresimali dettate dalla dottrina cristiana erano osservate con maggior rigore. Tant’è che l’immaginario popolare ha conferito un volto alla quaresima… 40 giorni di restrizioni, sono un vero sacrificio.

Ed è “Corajisima” che li faceva rispettare. Si tramanda, che la brutta Vecchia, alta e smilza, disponesse, in un luogo appartato del paese, dei calderoni di acqua bollente, per scottare la gola, di quanti avessero mangiato carne e non avessero rispettato le proibizioni quaresimali… dopo ogni brutto temporale risplende il sole e appare un meraviglioso arcobaleno… così dopo ogni sacrificio si hanno delle soddisfazioni… e dopo i quaranta giorni quaresimali risuoneranno a festa, anche quest’anno le Campane.

Testo e foto di Andrea Bressi 20/03/2023

 

 

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