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Rocca di Varva

Domenica 4 Maggio Escursione alla scoperta della Rocca di Varva

Domenica 4 Maggio 2025 Kalabria Experience vi porta alla scoperta della Rocca di Varva (San Pantaleone) comune di San Lorenzo (RC). Si tratta di una particolare conformazione rocciosa dalle sembianze umane, immersa fra le campagne caratterizzate da colture di ulivi e vigne, dove lo sfondo del mare fa da specchio alla bellezza delle colline circostanti.

L’itinerario è particolarmente suggestivo:

Giungendo al borgo di San Pantaleone, lasceremo le auto all’inizio del centro abitato, lungo la strada che porta al piccolo Santuario della Madonna della Cappella, dove avremo modo di visitare questo luogo, ricco di storia e immerso nella pace, che custodisce un’antica effigie della “Madonna col Bambino” del XI secolo. Terminata la visita percorreremo la stradina che costeggia il piccolo cimitero e che, in leggera salita, ci porterà all’imbocco del sentiero che raggiunge la Rocca di Varva. Sosteremo brevemente ai piedi della grande roccia per conoscere le sue peculiarità con la nostra guida e geologa Serena Palermiti. Riprenderemo il cammino su un sentiero, recentemente sistemato ed allestito con cartellonistica, grazie ad un progetto di sistema finanziato con fondi regionali (percorsi ecosostenibili e di geoturismo esperienziale nel bacino della Fiumara Amendolea) tra la bellezza della campagna e meravigliosi scorci paesaggistici sulla vallata dell’Amendolea arriveremo al borgo di San Pantaleone dove faremo pausa con una degustazione presso Terra Madre Home Restaurant a base di gastronomia tipica del luogo a km zero.

Termineremo la nostra esperienza con l’affaccio alla piazzetta del paese che guarda verso la Fiumara Tuccio e Celebreremo insieme la Giornata Mondiale della Risata!!! In questo giorno particolare, ci saranno risate fragorose in tutti i luoghi dove si pratica questa disciplina. Quando ridiamo cambiamo e cambiando noi, si cambia il mondo. L’unico modo per fare scoppiare la pace è cominciando da noi stessi eliminando le piccole guerre quotidiane. La celebrazione è prevista per le 16,30 e si concluderà con la lettura del messaggio annuale che il dott. Kataria scrive per l’occasione.

PROGRAMMA:

Ore 09:15 Raduno e registrazione presso Bar Shelby – Melito di Porto Salvo – (imboccando il bivio verso Bagaladi, San Lorenzo, Roccaforte del Greco, Chorio QUI https://maps.app.goo.gl/PiQXMEhjEEUwPkhF6
Ore 9:30 Partenza (con le proprie auto) per San Pantaleone
Ore 10:00 Inizio escursione
Ore 13:00 Pranzo presso Terra Madre Home Restaurant e Asd
Ore 14:30 Attività di gruppo nel borgo di San Pantaleone
Ore 16:30 Partenza e saluti

SCHEDA TECNICA:

Percorso ad anello
Difficoltà: E (Escursionistica)
Tipologia sottofondo: 60% sterrato.
Lunghezza: 5.7 km
Durata: 2.30h (a piedi, senza soste)
Dislivello: 154 metri (quota max. 621m – quota min. 467m s.l.m.)
Presenza d’acqua: all’inizio del percorso e alla fine (San Pantaleone)

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:

30€ (comprende, guida abilitata, organizzazione e pranzo) da versare all’appuntamento

*Per allergie o intolleranza alimentari particolari, si prega di comunicare in fase di iscrizione.

ATTREZZATURA CONSIGLIATA:

Scarponcini da trekking, Vestuario a cipolla e comunque adatto al periodo, bastoncini da trekk (facoltativi), K-way, cappellino, occhiali da sole, scorta d’acqua (almeno 1,5lt), spuntino, smartphone e macchina fotografica (facoltativi).

PRENOTAZIONE:

Inviando un messaggio WhatsApp al numero 3470844564 rilasciando il proprio nome e cognome.

 

La stele di Mitra a Melito Porto Salvo, un patrimonio da salvare

Oggi vi vogliamo raccontare di un tesoro davvero poco conosciuto della nostra Calabria, ma molto affascinante e misterioso, infatti, un semplice masso con sopra alcuni segni ormai consumati dal tempo, nasconde segreti incredibili. Stiamo parlando della Stele di Mitra, scoperta da Sebastiano Stranges e dal compianto Luigi Saccà, un monumento megalitico situato nel comune di Melito di Porto Salvo che si ritiene risalga al periodo neolitico. È una grande lastra di pietra rettangolare di circa 3 metri di altezza e 2 metri di larghezza, su cui sono scolpiti una serie di simboli presenti nel culto di Mitra, tra cui il Dio che uccide un toro, un serpente e un cane.

Ma perché proprio questi animali?

Il mito racconta che Mitra affronta un giorno il Dio Sole e lo sconfigge. Il Sole allora stringe con lui un patto di alleanza donandogli la corona raggiata. In un’altra sua eroica impresa, Mitra cattura il Toro e lo conduce in una caverna. Ma il Toro fugge e il Sole, memore del patto, gli invia un corvo quale suo messaggero con il consiglio di ucciderlo. Grazie all’aiuto di un cane, Mitra, con in capo un berretto frigio, raggiunge il Toro, lo afferra per le froge e gli pianta un coltello nel fianco uccidendolo (tauroctonia). Allora dal corpo del toro nascono tutte le piante benefiche per l’uomo e in particolare dal midollo nasce il grano e dal sangue la vite.

Ma Ahriman, che nel culto mitriatico rappresenterebbe il Dio del Male, invia un serpente e uno scorpione per contrastare questa profusione di vita. Lo scorpione cerca di ferire i testicoli del toro mentre il serpente ne beve il sangue, ma invano. Alla fine il Toro ascende alla Luna dando così origine a tutte le specie animali. Così, Mitra e il Sole suggellano la vittoria con un pasto che rimarrà nel culto sotto il nome di agape. Purtroppo la pietra è da millenni esposta alle intemperie e probabilmente il corvo e lo scorpione sono scomparsi come anche il sole e luna presenti di solito nella rappresentazione del dio. Sebastiano Stranges ci ha tenuto a comunicarci che in alto a sinistra per chi osserva, anche se ormai poco visibile, è presente il demone del male che osserva la scena.

 

MITRAISMO CULTO MISTERICO PERSIANO E ANATOLICO DEL 14 SEC. a. C.

È tutto basato sulla precessione degli equinozi che è il risultato dello spostamento dell’asse attorno al quale la Terra compie la sua rotazione, perpendicolare all’eclittica, come accade a una trottola, ritornando nella posizione originale ogni 25772 anni. Nel corso di circa duemila anni la costellazione in cui il sole si trova nell’equinozio di primavera cambia entrando in un’altra “era astrologica” che prende il nome dalla nuova costellazione, con un moto retrogrado rispetto alla successione dello zodiaco come lo conosciamo (Toro, Ariete, Pesci, Acquario, ecc.). Questo movimento processionale, che nella cosmologia geocentrica degli antichi veniva da questi attribuito alle stelle, richiedeva una divinità sovra-cosmica responsabile di esso e uccidendo il Toro celeste, Mitra ribadisce il suo potere sull’intero cosmo e consente al segno successivo, l’Ariete, di diventare “Casa del Sole” all’equinozio di primavera, evento astronomico che accadde due millenni prima dell’avvento di Cristo (la nascita di Gesù è l’evento che rappresenta il passaggio dall’età dell’Ariete a quella dei Pesci).

La morte del toro genera la vita e la fecondità dell’universo, il quale essendo pure il segno di Venere, mostra come l’astro con la sua energia, rigenera la natura. Lo storico delle religioni David Ulansey osservò che tutti i personaggi che compaiono nel mito corrispondono a costellazioni: la tauroctonia la si ritrova raffigurata nel cielo lungo l’equatore celeste al momento in cui gli equinozi erano in Toro (costellazione equinoziale di primavera) e Scorpione (costellazione equinoziale d’autunno).

 

 

In successione si trovano il Toro, il Cane Minore, l’Idra (serpente) la Coppa (entra nel mito mitriaco successivamente nella regione Reno-Danubiana, poiché originariamente si hanno solo figure animali), il Corvo, lo Scorpione. Chiaro che i formatori del mito hanno fatto collimare la struttura celeste con la tauroctonia. Sopra il Toro c’è la costellazione del Perseo, che pienamente si adatta a Mitra, col berretto frigio, e l’atteggiamento vincente sul Toro.

 

Foto: Sebastiano Stranges, Gian Franco Iaria

Testi: Associazione Mistery Hunters

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