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La Via dei Borghi – Brancaleone Vetus al tramonto

Domenica 13 Giugno “La Via dei borghi” si tinge con i colori della sera tornando in un posto che ci ha già rapito, il “Parco Archeologico Urbano di Brancaleone Vetus”.
Da città rupestre a borgo medievale, da civiltà fiorente a borgo fantasma, in un entusiasmante connubio fra architettura e paesaggio.
Brancaleone vetus sorge su un promontorio di arenaria alle spalle dell’omonima cittadina costiera il paese, affacciato sul mar ionio e con i suoi scorci saprà rapire la nostra immaginazione.

L’itinerario prevede un percorso facile e adatto a tutti, con la visita al borgo caratterizzato da antichi selciati, grotte-chiese, silos-granai, scavati nella roccia, geositi miocenici, vicoli e scorci da cui è possibile ammirare l’ estenzione dell’antico abitato con vista a 360° su tutte le vallate circostanti. Dal 2015 tutti i percorsi sono stati riqualificati grazie a progetti di rigenerazione urbana promossi dalla Pro Loco di Brancaleone attraverso un progetto di volontariato, che ci consente oggi di ammirare il borgo in tutta la sua bellezza.
La visita sarà arricchita dalla visita al nascente “Centro Documentazione” sito nella ex chiesa dell’Annunziata dove poter approfondire tutte le vicende storiche del luogo e della Calabria in generale, con una ricca collezione di icone bizantine ed immagini d’epoca che ci proietteranno in epoche lontane.

PROGRAMMA:

Ore 17:00 raduno piazza stazione Brancaleone marina (registrazione partecipanti)
Ore 17:30 partenza per Brancaleone vetus
Ore 18:00 Visita narrata al parco archeologico urbano di Brancaleone vetus.
Ore 20:00 saluti finali

SCHEDA TECNICA:

Itinerario T (Turistico)
Difficoltà: Facile
Adatto ai bambini: SI (se accompagnati da un adulto)

PRENOTAZIONE:
obbligatoria entro e non oltre l’ 11 Giugno telefonando al: 392 400 9180

Iscrizioni a numero chiuso: fino ad un massimo di 40 partecipanti

ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO:

Indumenti adatti al periodo (a strati), cappellino, scarpe da ginnastica, borraccia 1,5lt , macchina fotografica o smartphone.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE
15€ a persona.

escursione in notturna a Brancaleone vetus

Escursione in notturna a Brancaleone Vetus (RC) “Tra leggende e misteri”

Torna anche quest’anno il consueto appuntamento con l’escursione in notturna presso Brancaleone Vetus (RC) borgo fantasma dalle antichissime origini e ricco di suggestioni. 

Il Parco Archeologico Urbano di Brancaleone vetus, al centro della grande opera di rigenerazione portata avanti dalla Pro Loco di Brancaleone in collaborazione con  volontari e i cittadini, non smette di stupire ed attrarre visitatori, che ormai giungono da ogni luogo della terra per ammirare, conoscere ed immergersi  tra le sue grotte ed i suoi panorami mozzafiato. 

Non saremo alla ricerca di spirito o fantasmi, in quanto questo non è l’obbiettivo del nostro cammino, saremo altresì alla scoperta dei segreti del borgo, in chiave favolistica e spirituale che tra questi ruderi ci daranno modo di poter cogliere l’anima di questo luogo abbandonato ma vivo di esperienze e di sensazioni.

Questo borgo di notte, offre panorami bellissimi sull’intera vallata e sul mare, già risalendo la strada che porta al borgo che ci condurranno silenziosamente nei meandri del paese abbandonato, tra vicoli e scorci, fermandoci di tanto in tanto ad ascoltare nel silenzio i rumori della natura ed a carpire la luce delle stelle e delle costellazioni.

Muniti ognuno di torcia elettrica visiteremo:

Le pareti rocciose mioceniche, i silos-granai, la chiesa-grotta dell’Albero della vita, l’antica chiesa Protopapale dell’Annunziata con le sue tombe-cripta, e la chiesa nuova dell’Annunziata degli anni ‘30 che ospita il “Centro Documentazioni di Brancaleone Vetus” oltre a ciò che resta dell’antico altare barocco.

 

–PROGRAMMA–

Ore 21:20 Raduno degli escursionisti in Piazza Chiesa Maria S.S. Annunziata (frazione Paese Nuovo)
Ore 21:40 Partenza con le proprie auto per Brancaleone Vetus.
Ore 21:50 circa arrivo presso località Bova a 800mt dal borgo antico.
Ore 22:00 arrivo presso la piazza del borgo di Brancaleone Vetus e inizio esperienza immersiva tra i vicoli del borgo, attraverso storie, leggende, vicissitudini e percorsi con istallazioni luminose in tema medievale, con finale presso la piazza del ponte “a mirar le stelle”.
Ore 00:30 partenza dalla piazza del borgo per il rientro alle auto.
Ore 00:45 Arrivo previsto al punto auto

 

–SCHEDA TECNICA–

ESCURSIONE: T (Turistica)
LIVELLO DI DIFFICOLTA’: Facile
DISLIVELLO: irrisorio
KM A PIEDI: 1km (andata e ritorno)
CONDIZIONI DEL PERCORSO: strada asfaltata e selciati
PRESENZA D’ACQUA: Punto ristoro al borgo

 

–EQUIPAGGIAMENTO CONSIGLIATO–

Scarpe comode (da ginnastica o da trekking), torcia elettrica a mano o frontale, scorta d’acqua (almeno 1,5lt), k-way, crema o spry anti-zanzare.

 

–COME PARTECIPARE–

Prenotazione obbligatoria telefonando al numero 347-0844564 fornendo il proprio nome e cognome (entro e non oltre il 12 Agosto 2020) NO SMS O MESSAGGI WHATSAPP!

 

–QUOTA DI PARTECIPAZIONE–

La partecipazione ha un costo simbolico di 10€ per i minori 5€ a testa (quale contributo volontario per il sostegno delle attività di rigenerazione del borgo) 

 

–ISCRIZIONI LIMITATE–

PER UN MINIMO DI 10 PERSONE ED UN MASSIMO DI 30 PERSONE!
*I minori sotto i 18 anni possono partecipare se accompagnati e sotto tutela di un adulto

 

–NOTE IMPORTANTI–

Ogni partecipante è tenuto ad equipaggiarsi di Mascherine monouso marchio CE, disinfettante/gel mani, a tenere le distanze previste dalle regole anticontagio (almeno 1,5mt), 

Trattandosi di attività all’aperto gli ingressi in grotta e nei luoghi al chiuso (centro documentazioni di Brancaleone Vetus) avverranno nel rispetto delle normative vigenti. Ogni partecipante è pregato di collaborare.

L’organizzazione si esime da ogni responsabilità civile o penale che possa derivare da infortuni durante lo svolgimento dell’escursione.

 

 

Sulle orme degli Armeni nella Brancaleone Antica

Popoli solo apparentemente lontani che in un passato più o meno recente, comunque ricco e degno di una terra crocevia del Mediterraneo, hanno vissuto e lasciato tracce ancora oggi da riscoprire, studiare e interpretare nella nostra Calabria e oltre. E’ il caso degli Armeni, vittime della persecuzione ottomana durante la Prima guerra mondiale e del primo genocidio del Novecento.

Durante la nuova ondata anti cristiana di siriani e turchi islamizzati, verso la fine dell’ottavo secolo d.C., gli Armeni approdarono anche sulla coste calabresi, in particolare sul litorale reggino, per rifugiarsi sulle alture. Pare che un gruppo si fosse raccolto in solitaria preghiera tra le montagne – secondo le regole del monachesimo orientale diffusosi anche in Armenia grazie all’opera di San Basilio – per sfuggire alle incursioni degli arabi provenienti dal mare. Qui coltivarono usi e tradizioni religiose e intrapresero attività agricole come la vinificazione, con la creazione di veri e propri Silos per custodire le derrate alimentari.

Di questi ultimi tracce esistono ancora tra i ruderi di Brancaleone, a Reggio Calabria. Segni significativi di questo passaggio armeno sopravvivono oggi nella toponomastica (la Discesa Armena a Bova o la Rocca Armena a Bruzzano Zeffirio), nell’onomastica e nell’archeologia, con alcuni reperti che richiamano i motivi religiosi della Croce e dei Pavoni rinvenuti negli attuali comuni di Ferruzzano, Casignana e Staiti, sempre nel reggino. Tra questi luoghi in Calabria, uno ha rievocato, proprio nel 2015 in cui ricorreva il centenario del primo genocidio del XX secolo che ebbe come vittime gli armeni, il primo popolo Cristiano della storia, la presenza di questa antica Comunità.

Questo luogo è stato Brancaleone (anticamente denominato Sperlinga dal termine latino e greco significante caverna), di fondazione greca, culla dei Locresi prima del loro avanzamento, promontorio strategico unitamente a Reggio, Gerace e Bruzzano Zeffirio, dove oggi il rudere di un antico castello, denominato proprio Rocca Armenia, custodisce in una grotta segni di celebrazioni religiose tipiche della cultura del più antico popolo Cristiano. Brancaleone superiore con lo sviluppo della Marina, nella seconda metà del Novecento, fu abbandonato. Oggi conserva il fascino di un luogo antico che custodisce anche i ruderi di una chiesa rupestre, probabilmente unica nel suo genere a queste latitudini e di cui ne esisterebbe una simile solo in Georgia.

All’interno di essa, nell’ambito dell’attività di valorizzazione e promozione del territorio della Pro Loco di Brancaleone guidata da Carmine Verduci, al seguito degli appassionati come il medico scrittore Vincenzo De Angelis e Sebastiano Stranges, già ispettore onorario del Ministero dei Beni Culturali, si è svolta nel 2015 una cerimonia con canti armeni e fiori di ginestra posti dove un tempo sorgeva l’altare e dove ora è possibile intravedere, su un muro di antica arenaria, una Croce armena e un Pavone adorante. Al centro della grotta l’emblematico Albero della Vita. Una delle tracce più significative che attestano l’antica presenza del popolo armeno in questi luoghi. Oggi tale chiesa rupestre appare posta sotto il castello Ruffo eretto ne 1300, di cui divenne la prigione. Accanto ad essa dei cunicoli scavati nella roccia (silos).

Poco più su, ciò che rimane della Chiesa proto papale che sorgeva nell’antica Brancaleone e che, secondo le ricostruzioni, era di stile romanico con campanile e orologio, tre navate e affreschi ai lati. Essa crollò nel 1944, ma già nel 1935 era stata edificata quella dell’Annunziata poco più giù, abbandonata unitamente all’intero borgo in modo definito nel 1956.

In quello che oggi è ormai il parco archeologico urbano di Brancaleone Vetus, accanto alle tracce armene, vi è anche ciò che resta della devozione alla Madonna del Riposo. E’ un legame antico quello tra la Calabria e il popolo Armeno. Tra i tanti punti di contaminazione anche la storia di Paolo Piromalli, arcivescovo cattolico e missionario, originario di Siderno, e autore nel Seicento del dizionario Armeno.

Una storia da riscoprire che contribuisce a riscattare l’identità di un popolo di cui – pensando alla ostinata e intransigente posizione negazionista della Turchia sul genocidio – si perseguita anche la memoria.

 

Si ringrazia Anna Foti per questa straordinaria testimonianza

 

PUOI ANCHE VISIONARE IL VIDEO DELLA GIORNATA QUI

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