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Domenica 16 Luglio 2017- Escursione alle Cascate Mundu e Galasìa (Molochio)

Domenica 16 Luglio, Kalabria Experience propone questa bellissima ed estasiante escursione alle cascate di Galasìa e Mundu.

DESCRIZIONE:

Nel territorio di Molochio, in località Trepidò, in provincia di Reggio Calabria, all’interno del Parco Nazionale d’Aspromonte, attraversando la vallata del torrente Barvi si raggiungono le cascate, Mundu e Galasìa. Il paesaggio che circonda laghetti limpidi e salti d’acqua tra rocce granitiche, dislivelli e strette gole, è caratterizzato da una ricca vegetazione composta da querce, lecci, faggi, grosse liane di vitalba e da rare varietà di felci tra le quali la felce gigante bulbifera (Woodwardia radicans) le cui origini risalgono alla preistoria.

Si tratta di salti d’acqua di notevoli dimensioni situati lungo il corso dei valloni Mundo e Schiavo che formano il torrente Barvi, affluente sinistro del torrente Marro.

Tra le cascate del Vallone Schiavo, in totale tre, con altezze variabili tra 15 e 30 metrila più suggestiva è alta circa una ventina di metri e viene chiamata Galasìa, il suo nome deriva dal vocabolo grecanico che significa “rovina, burrone”. Questa cascata, tra le più suggestive d’Aspromonte, ha la forma di un velo di sposa. Tra la gente locale è conosciuta anche con il nome di  “crapa janca”.

Più a valle si può ammirare la cascata Mundu (in zona viene chiamata U schioppu ru Munnu ), anche il suo nome derivante dal grecanico con il significato di “nudo, spoglio”. Il salto di circa 20 metri termina in una limpida pozza con un grosso masso al centro.

 

ITINERARIO:

Alle ore 09:00 incontro presso svincolo autostradale Gioia Tauro, da qui proseguiremo verso Molochio ma baipassando il centro abitato e quindi proseguendo verso Villaggio Trepitò, fino ad incontrare in un tornante, uno slargo con un tabellone che indica le cascate e dal quale si diparte il sentiero. Giunti a questo punto, lasceremo le nostre auto per proseguire a piedi. ll tempo che impiegheremo nel percorso a piedi è di circa 1 ora e mezza. Il tratto iniziale del sentiero scende nella valle con diversi tornanti e prosegue seguendo una vecchia mulattiera. Più avanti, imboccheremo un viottolo che attraversa alcuni terrazzamenti (segni di antiche coltivazioni) e giungeremo sul torrente Jamundu. Per giungere alla cosiddetta cascata Mundu, dobbiamo così ridiscendere il corso d’acqua attraverso un percorso abbastanza ripido e scivoloso seguendo le indicazioni. Superata questa località, giungeremo poi sul torrente Barvi e da qui proseguiremo ancora verso monte, superando una frana. Seguendo uno stretto sentiero (che scende) ci porterà sul corso d’acqua ed alla suggestiva cascata Galasìa, che sarà il nostro punto di arrivo dell’escursione. Uno spettacolo meraviglioso ci accoglierà e quì potremo fare il bagno nelle fresche e tonificanti acque per poi consumare il nostro pranzo/spuntino.

Una volta rifocillati e riposati, torneremo indietro sui nostri passi intraprendendo lo stesso percorso per il rientro al punto di partenza quindi in salita.

(Non escludiamo una volta terminata la nostra escursione, una sosta sui piani di Monte Trepitò da cui godere un fantastico panorama su tutta la Piana di Gioia Tauro).

COME ARRIVARE::

Per coloro i quali vengono dalla Tirrenica, è consigliabile l’uscita di Gioia Tauro da dove si prosegue per la strada provinciale che porta a Molochio (km.9) baipassando il centro abitato direzione Monte Trepitò.

Per coloro i quali vengono dalla jonica attraverso la S.G.C. Jonio – Tirreno è preferibile uscire allo svincolo di Gioia Tauro (punto d’incontro) per poi proseguire verso Molochio direzione Monte Trepitò fino al punto di accesso al percorso.

SCHEDA TECNICA:

  • ESCURSIONE DI TIPO: E (ESCURSIONISTICA)
  • DISLIVELLO MEDIO: 280MT
  • KM A PIEDI: CIRCA 7KM A/R
  • TEMPI: 5H A/R (ESCLUSO SOSTE)
  • PERCORSO: BOSCO/MULATTIERE/SENTIERO n° 220
  • ACQUA POTABILE: NO
  • PRANZO: A SACCO

COME PARTECIPARE:

  • ADESIONE AL NUMERO: 347-0844564 ENTRO E NON OLTRE VENERDì 14 LUGLIO (fornendo le proprie generalità e recapiti) NO SMS-NO WHATSAPP!!!
  • NUMERO MASSIMO DI PARTECIPANTI: 30 (superato tale soglia numerica non si potrà partecipare)
  • QUOTA DI PARTECIPAZIONE: 5€ (contributo per le spese organizzative) non è prevista assicurazione infortuni!

N.B.

L’ATTIVITA’ è RISERVATA A CHI SI ISPIRA E CONDIVIDE IL NOSTRO MODELLO ESCURSIONISTICO, PER TANTO E’ OBBLIGATORIO PRENDERE VISIONE CHE IL PARTECIPANTE PARTECIPA A TITOLO VOLONTARIO ED ESONERA L’ORGANIZZAZIONE DA OGNI RESPONSABILITA’ CIVILE O PENALE CHE POSSA VERIFICARSI SUL PERCORSO. INOLTRE E’ PREGATO DI TENERE UN COMPORTAMENTO ADEGUATO ALL’AMBIENTE, RISPETTANDO GLI ALTRI, L’AMBIENTE E SEGUENDO LE DIRETTIVE DEL CAPO-GRUPPO.

 

COSA PORTARE:

Scarpe da Trekking (vietate le scarpe da ginnastica), occhiali da sole, crema solare, cappellino, scorrta d’acqua (almeno 2lt), barrette energetiche, spuntino per il pranzo, zainetto leggero, costume e asciugamano eventuale.

SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE: TOTO’ ZINGHINIì (SudTrek)

 

Proteggersi dal sole in montagna

di TINA SIMONIELLO

La stagione delle passeggiate in montagna è arrivata. E dal sole è bene proteggersi, sulle cime e le colline proprio come al livello del mare. Un dato tra tutti per riflettere: in tutta l’Europa, la più alta incidenza di tumori della pelle, la cui prima causa è un’esposizione eccessiva, incontrollata e non protetta ai raggi del sole, viene registrata in Alto Adige, una regione completamente montuosa.

Il sole, principale fattore di rischio. Il principale fattore di rischio del melanoma è l’esposizione al sole, in particolare l’esposizione intermittente, sporadica e intensa che, impedesce alla cute di mettere in atto tutti i meccanismi fisiologici di fotoprotezione. Tra i non-melanomi, i più diffusi tumori della cute sono il carcinoma basocellulare e il carcinoma spinocellulare: in questi casi è più a rischio di ammalarsi chi si espone di più e più a lungo al sole e, come per il melanoma, chi ha pelle e occhi chiari.

I diversi tipi di radiazione solare. Il sole emette tre tipi di radiazioni: la luce (quella che vediamo), gli infrarossi (energia termica, in pratica i raggi che ci fanno sentire il calore) e gli ultravioletti A e B, (c’è anche la radiazione C, ma gli UVC vengono assorbiti dall’atmosfera prima di raggiungere la superficie terrestre e non hanno effetti sulla cute). La radiazione ultravioletta ha capacità mutagena, cioè è in grado di provocare mutazioni. Nonostante non sia ancora stato completamente chiarito il preciso meccanismo molecolare della relazione tra radiazione e sviluppo del melanoma, è chiara e certa la capacità degli ultravioletti di modificare il Dna e di trasformare in senso neoplastico le cellule dei tessuti esposti.

Se l’azione dei raggi ultravioletti è conosciuta, forse non è altrettanto noto che a maggiore altitudine corrisponde maggiore irradiazione. L’intensità aumenta infatti fino al 4% cento ogni 300 metri: mille metri e siamo a +12%. Che è come dire che a 3.000 metri la radiazione è quasi quattro volte più intensa che a 700 metri. Contrariamente quanto si crede, inoltre, le nuvole, che al mare sono rare ma in montagna tutt’altro, aiutano poco. Se è vero che la massima intensità di UV si raggiunge quando il cielo è sereno, anche con il cielo parzialmente coperto si possono avere alti livelli di radiazione, per effetto della diffusione e della riflessione della radiazione sulle nubi, e perché le nuvole come filtro funzionano poco, visto che lasciano passare l’80- 90% degli UV. In montagna l’aria è rarefatta, anche questo si sa. Ma c’è un’ulteriore considerazione da fare: l’ “aria sottile” assorbe meno le radiazioni, lasciandone quindi filtrare di più che non in pianura. Non solo: se al mare c’è il potere riflettente dell’acqua, che potenzia l’intensità dei raggi del sole del 9%, e della sabbia (del 24%), in montagna d’inverno c’è la neve (80-90%) ma d’estate ci sono le rocce: anche il suolo ha un potere riflettente.

Il sole è ovunque. “Il messaggio di prevenzione che deve passare è che il sole è dappertutto: al mare come in montagna, e anche in città. E che bisogna, ovunque, mettere in atto azioni di protezione – esordisce Vitaliano Silipo, dirigente medico presso la struttura complessa di Dermatologia oncologica, Istituto San Gallicano di Roma. “Per il melanoma siamo oggi intorno ai 14-15 casi ogni 100mila abitanti, in netto aumento rispetto solo a una decina di anni fa. Anche i carcinomi cutanei spinocellulari e basocellulari stanno aumentando e, stando alle proiezioni, nel 2030 ci sarà un incremento del 50% delle visite che riguardano queste patologie. Che hanno un’aggressività biologica inferiore al melanoma, ma una spiccata tendenza alla recidiva locale, se non adeguatamente trattate”. Come si diceva, a essere più rischiosa per la salute, in particolare per il melanoma, è l’esposizione al sole intensa e intermittente. “Che poi è la classica vacanza di 7-15 giorni. Mentre l’esposizione professionale, cronica (contadini, alcuni operai, sportivi agonistici) è più tipicamente associata ai carcinomi cutanei”, spiega Silipo.

Labbra da non dimenticare. Ora, passando alla prevenzione, come comportarsi in montagna? Più alto è il sole nel cielo più intensa è la radiazione UV, in montagna come in spiaggia. “Nelle ore centrali – riprende lo specialista – è buona regola ripararsi, stare al chiuso, in un rifugio o in un bosco. Ma sotto gli alberi, siccome all’ombra le radiazioni non si azzerano, meglio coprirsi con una maglietta a maniche lunghe”
Chi ama la montagna ha l’abitudine di uscire prima di casa di chi villeggia al mare, che spesso arriva in spiaggia nelle ore di massima insolazione. “Ma in entrambi i casi vanno osservate le stesse regole: portare con sé i solari, che devono essere adatti al proprio fototipo, e applicarli ogni 2-3 ore. E non superare le 4-5 ore al giorno consecutive di esposizione – tiene a precisare Silipo – senza dimenticare capello e occhiali con lenti filtranti e soprattutto senza dimenticare uno stick solare per le labbra, per i carcinomi cutanei soprattutto. I carcinomi squamocellulari delle labbra sono i più aggressivi”, avverte l’oncologo.

Per la vitamina D bastano 10 minuti. Ma con tutti questi accorgimenti, e con tutta tutta questa protezione, non si rischia di compromettere la produzione di vitamina D, che sintetizza la pelle quando ci esponiamo al sole, e che è necessaria per la fissazione del calcio nelle ossa? “Per raggiungere il fabbisogno quotidiano di vitamina D – conclude l’esperto – bastano 10 minuti di esposizione senza protezione”.

(Fonte: www.repubblica.it)

Il grado di difficoltà di un’escursione. Come interpretarlo?

Prima di affrontare un’escursione, è sempre bene verificare il grado di difficoltà e confrontarlo con il proprio stato di preparazione e di salute fisica. Stabilire una scala di difficoltà con dei criteri oggettivi è praticamente impossibile nel senso che ognuno percepisce la fatica in modo differente in base alla propria esperienza, ai propri limiti, alle reazioni psicologiche. A livello nazionale, il CAI (Club Alpino Italiano) ha adottato una scala che tiene in considerazione tre fondamentali ed oggettivi parametri: il dislivello, il modo in cui è segnalato il sentiero e la distanza.

Con questo articolo intendiamo dare l’opportunità di capire i gradi di difficoltà che di volta in volta vengono illustrate su ogni nostro itinerario, al fine di informare l’escursionista anche non esperto.

T – Turistica: facile, poco impegnativa, alla portata di tutti. E’ un itinerario non lungo su stradine o larghi sentieri sempre evidenti  e segnalati che non necessita di capacità di orientamento. Non tocca mai quote elevate e i dislivelli sono di solito inferiori ai 500 metri. Richiede una normale preparazione fisica alla camminata.

E – Escursionistica: richiede un certo allenamento per la lunghezza del percorso e/o dei dislivelli da superare che normalmente è compreso tre i 500 e 1000 metri.  E’ un itinerario che si snoda su sentieri di ogni genere  quasi sempre segnalati, su tracce evidenti,  ma anche su pascoli e non presenta di norma tratti esposti o, nel caso di brevi passaggi o traversate su ripidi pendii con protezioni come barriere o cavi. Può richiedere un certo senso di orientamento e conoscenza del terreno montagnoso e necessita di un allenamento alla camminata e di calzature ed equipaggiamento adeguato.

EE – Escursione per Esperti: impegnativa, richiede un buon allenamento e sicurezza nel superare tratti di sentiero esposto. E’ un itinerario che per la lunghezza ed il tipo di terreno implica buona capacità di approccio ai vari tipi di fondo ed ottima forma fisica. Si snoda su sentieri o tracce su terreno impervio e/o infido; raggiunge di norma anche quote elevate e può attraversare pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii senza punti di riferimento e tratti rocciosi con livelli di difficoltà tecniche. Necessita di buona esperienza di montagna e dell’ambiente alpino, passo sicuro e assenza di vertigini, nonchè di attrezzatura adeguata e conoscenza delle tecniche di orientamento. Il disllivello da superare è superiore ai 1000 metri.

EEA – Escursionistica per Esperti con Attrezzatura: molto impegnativa, da affrontare con attrezzature specifiche. E’ un itinerario che si snoda su percorsi attrezzati o vie ferrate su cui è indispensabile l’uso di imbracatura, moschettoni etc… E’ anche il caso di percorsi di difficoltà EE su cui è indispensabile predisporre corde fisse per l’attraversamento di piccoli tratti di nevaio non pianeggiante o brevi tratti esposti su roccia.

Un’avventura escursionistica, una missione!

Sono passati ormai 2 anni da quel 1° Febbraio 2015, in cui il progetto ha preso vita alla alla Pro-Loco di Brancaleone presieduta da Carmine Verduci.
Il progetto muove i suoi primi passi in lungo e in largo nell’entroterra Calabrese, avvalendosi di guide e figure esperte che hanno guidato gruppi di appassionati via via sempre più numerosi.

Grazie ad importanti riconoscimenti come: L’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte, Ministero dell’Ambiente per la difesa del Territorio e del Mare, Provincia di Reggio Calabria, Consiglio regionale della Calabria e UNPLI Calabria, il progetto comincia ad acquisire una certa rilevanza in tutto il territorio, arrivando anche ad oltrepassare i confini regionali.

Infatti il 2016, è stato l’anno della sua affermazione a livello Nazionale e Internazionale, grazie ai suoi eventi promossi in tutto il territorio, Kalabria Experience Tour , comincia ad essere oggetto di interesse dei media Nazionali con importanti citazioni su delle testate giornalistiche e riviste, oltre ad aver collezionato ben due menzioni in tesi di laurea presso Università del Nord d’Italia.

La promozione del territorio mediante la diffusione di immagini, spot-promo e l’organizzazione di eventi unici come i concerti in veri anfiteatri naturali come: I Calanchi di Palizzi, Pietra Cappa, Le Rocche di Prastarà ecc…, sono stati l’affermazione di un grande progetto di riqualificazione e promozione dei luoghi, esportandone la naturale bellezza e la loro innata spiritualità.

Numerosi sono stati i viaggi intrapresi alla riscoperta di luoghi ed itinerari poco conosciuti dagli escursionisti, ed il territorio ha risposto molto positivamente a questi propositi. Numerose infatti sono state le Aziende Agricole coinvolte, locali tipici e artigiani, che hanno dato forza e vigore alla nostra sola unica missione: VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE E DELLE PECULIARITA’  DEL TERRITORIO ovunque e comunque!

Il progetto con i suoi itinerari è stato frequentato da numerosi fotografi ed appassionati della fotografia e questo ha consentito al progetto di crescere  grazie e sopratutto ai suoi fruitori che hanno dato vita a una bellissima cooperazione ed unione di intenti.

Ad Agosto scorso infatti, 11 fotografi del progetto, decidono di esporre per la prima volta le loro opere in una Mostra Collettiva che si è inaugurata a Brancaleone e che ha registrato in 4 giorni (più due giorni extra) 2.500 visitatori. La mostra ha poi continuato il suo itinerario nei paesi di Condojanni, Bovalino Superiore e Bova Marina. Ed è per questo, che all’alba del 2017 nasce l’idea di creare e fondare un Associazione Escursionistica-Culturale inseguendo il sogno di promuovere il territorio Calabrese e le sue bellezze, coinvolgendo attraverso le varie iniziative, anche coloro che non sono mai entrati a contatto con il mondo del trekking.

Sostanzialmente noi ci sentiamo una grande famiglia, che si spende per il territorio e che va alla ricerca di un riscatto reale di questa Calabria che ha molto da raccontare e molto da far vedere, sopratutto a coloro che non credono alle grandi potenzialità che questa terra possiede.

Non pretendiamo di insegnare a nessuno l’escursionismo ed il trekking, ma abbiamo un sogno comune che è quello di onorare la bellezza e la cultura che ci appartiene ed appartiene al mondo intero.
Sono questi i propositi della nostra Associazione che si avvale sempre di preziose collaborazioni per accrescere il valore sociale e culturale delle nostre uscite domenicali, sia che si trattano di escursioni culturali, sia che si trattano di trekking.
L’unione fa la forza e la forza fa l’unione!

Ad maiora….

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